Site icon Vibo Sport e tempo libero

Tra Affrontata e ‘Ncrinata, la domenica di Pasqua tra Dasà, Arena ed Acquaro (foto- video)

Nei tre centri delle preserre vibonesi si sono svolte le classiche processioni, accolte come una liberazione dopo due anni di stop causa covid.

Passate le feste è tempo di bilanci nei centri delle Serre Vibonesi. Prendendo in esame gli incontri della Vergine con il figlio risorto (l’Affrontata ad Acquaro ed Arena la ‘Ncrinata a Dasà) è possibile percepire alcune sfumature che ben identificano non solo quanto il popolo viva con trasporto questi suggestivi riti ma anche quanta voglia ci fosse di riassaporare queste emozioni.

d Acquaro ad esempio come in gran parte del Vibonese la domenica di Pasqua – giorno in cui è calendarizzata l’affrontata – è stata bagnata. Le condizioni meteorologiche hanno portato non molti anni fa a posticipare la manifestazione al giorno dopo ipotesi che questa volta non è stata presa in considerazione. Gli organizzatori si sono rilevati bravi ed agili nel consumare l’incontro nei pochissimi minuti in cui la pioggia è diminuita supportati anche da acquaresi e gente di siti limitrofi rimasti lì in trepidante attesa.

Ad Arena invece il tutto avviene lunedì dell’Angelo. Una peculiarità di questo evento è che esso avviene in una strada ripida divisa – se si considerano le postazioni di partenza del Cristo e della Madonna – da una curva ad u, circostanza che rende non solo molto pericolosa la “corsa” dei santi (specie quella di San Giovanni evangelista quello che fa più viaggi) ma portava negli anni precedenti ad alcuni fuochi d’artificio – pochi colpi, secchi, concrentrati in alcuni secondi – come segnale per la partenza delle statute nell’atto conclusivo. Con senso di responsabilità gli arenesi non solo hanno colto la disposizione del vescovo (che vietava vista la presenza di molti profughi ucraini nella provincia i classici fuochi d’artificio – che si protraevano per più minuti per festeggiare l’incontro – onde destabilizzare ulteriormente gli stessi) ma hanno fatto a meno anche di quei succitati colpi secchi riuscendo ugualmente a far avvenire il tutto egregiamente.

Anche la classica ‘Ncrinata di Dasà – che a differenza delle altre due manifestazioni è anche festa patronale nel borgo montano – è riuscita perfettamente. Svoltasi ieri ha visto la partecipazione di numerose persone che ormai da anni seguono con interesse e suspance il ricongiungimento del Cristo Risorto con sua Madre. A Dasà il lunedì di Pasquetta avviene la discesa della statua della Madonna della Consolazione, titolo per cui tutti il popolo nutre una profonda devozione e la cui effigie è protagonista appunto della ‘Ncrinata dell’indomani. All’uscita della scultura dalla segrestia – l’icona in cui è custodita si apre da dietro e non è visibile ai fedeli seduti nei banchi – tutti i partecipanti hanno fatto partire uno scrosciante ed emozionante applauso. Un gesto per certi versi anche liberatorio, di gioia, dopo anni in cui il coronavirus e le sue restrizioni avevano portato all’annullamento di questo rito molto sentito.

Piccole azioni, quelle consumatosi nei tre centri che fanno ben capire come il popolo avesse desiderio di riappropriarsi della sua identità e dei suoi momenti di aggregazione.

La ‘Ncrinata di Dasà

https://vibosport.it/wp-content/uploads/2022/04/VID-20220420-WA0033.mp4
Exit mobile version