Costume e società

Dasà primo Comune d’Italia con una panchina gialla particolare

Servirà a richiamare l’attenzione sull’enfometriosi. Domenica la presentazione.

Una panchina gialla, per sensibilizzare sull’endometriosi. L’ idea, pensata dall’associazione “La voce di una è la voce di tutte”, sarà attuata a Dasà – il primo comune in Italia a rispondere positivamente a questo progetto – domenica mattina dopo la messa delle 10,30.

Presenti la tutor calabrese dell’associazione, Carmen Amato, e il sindaco del paese Raffaele Scaturchio, che interverranno sul progetto.

L’ endometriosi è una malattia cronica ginecologica. Colpisce le donne (maggiormente quelle in età fertile). Dalla presidente nazionale dell’associazione, Vania Mento, viene descritta come una “malattia invisibile” in quanto, da un punto di vista estetico è pressoché impossibile intravederla. «L’ origine della malattia – ci spiega ancora la referente – è sconosciuta. Ad oggi non è possibile capire se sia un fattore genetico, ereditario o cosa». Nella nostra penisola ne soffrono all’incirca tre milioni di donne. Sintomi principali – riscontrati nel 50% delle persone – sono l’infertilità, l’astenia e il dolore pelvico. «Non esiste, almeno ad oggi – conclude Vania – una cura. Ci sono delle soluzioni che possono magari rallentare il decorso, ma mai bloccarlo completamente».

L’ organizzazione che la stessa presiede, è attiva da aprile 2021. Ma, in 6 mesi, ha già fatto tantissimo. Intanto ha almeno un referente a regione. Riesce a indirizzare le donne affette da endometriosi in centri specialistici e, ha anche un numero verde, 800189411, attivo dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 19. Tante le donne che chiamano – ci viene spiegato – anche per una semplice parola di conforto.

In questo momento oltre le attività suddette, sforzi profusi anche per la panchina gialla – con una targhetta esplicativa che ne spiega il perché – per sensibilizzare sul tema. «L’obiettivo – scrivono i promotori dell’ iniziativa – è quello di aiutare e informare le adolescenti di oggi, che saranno le donne di domani, ad ottenere una diagnosi precoce per evitare danni permanenti e invalidanti, conseguenze delle diagnosi tardive».

La tutor regionale dell’organizzazione, Carmen Amato, ha definito le donne che convivono con questa malattia “vere e proprie acrobate che, alla fine del filo, trovano un’insolita riserva di forza per mantenersi in equilibrio”. Parole dolci infine, quelle riservate dalla stessa su Dasà: «Il mio ringraziamento va al sindaco – Raffaele Scaturchio – uomo incredibilmente sensibile e aperto a ogni tipo di solidarietà. Dasà è il comune capofila in questa lotta. Un borgo immerso nel verde che racchiude tanti valori».

Da rimarcare infine che l’iniziativa arriva a pochi giorni dalla festa patronale del paese. Il parroco – Don Bernardino Comerci – nella novena sta mettendo ogni giorno un’intenzione particolare. Domenica, l’intenzione di preghiera sarà per gli ammalati. Ecco perché, l’opera – collocata in Piazza dei caduti – sarà inaugurata dopo la santa messa celebrata nella chiesa matrice. Lo stesso sacerdote sarà presente e benedirà la panchina.