Cultura

La Candelora nella tradizione a San Nicola da Crissa e Toronto (video)

Oggi, martedì 2 febbraio è il giorno della tradizionale festa della Candelora, ceh vedrà ovunque il rito ridotto alla Santa Messa a causa delle misure di restrizioni per il Coronavirus.

La Candelora, ricorda il rito di purificazione che la Vergine Maria seguì dopo aver dato alla luce Gesù Cristo, in conformità con la legge mosaica. Nel Levitino, infatti, è prescritto che ogni madre, che avesse dato alla luce un figlio maschio, sarebbe stata considerata impura per sette giorni, e che per altri trentatré non avrebbe dovuto partecipare a qualsiasi forma di culto.

La commemorazione del rituale di purificazione, effettuato da Maria Vergine, dal Vicino Oriente passò a Roma, e, già dal VIII secolo DC, la festa aveva raggiunto una solennità imponente. A Roma, nel Medioevo, si compiva una lunghissima processione che partiva da Sant’Adriano e attraversava i fori di Nerva e di Traiano, attraverso il colle Esquilino, per raggiungere infine la basilica di Santa Maria Maggiore. In tempi più recenti, la processione si accorciò, svolgendosi intorno alla Basilica di San Pietro. In quell’occasione, all’interno della Basilica, sull’altare venivano poste delle candele, con un fiocco di seta rosso e argento, e con lo stemma papale.

Erano scelte tre di queste e la più piccola era consegnata al Papa, mentre le altre due andavano al diacono e al suddiacono ufficiali. Una volta benedetti i ceri, il Papa consegnava la sua candela al cameriere segreto, insieme con il paramano di seta bianca, che gli era servito per proteggersi le mani dalla cera calda, e passava alla benedizione dei ceri. In molte regioni italiane la Candelora viene ancora oggi rievocata attraverso la messa in scena della Madonna con Gesù e San Simeone. Oggi, la Candelora segna per lo più, la fine dell’inverno.

Un celebre proverbio, ricordato da Papa Giovanni Paolo II, recita “Candelora dell’inverno semo fora”, ossia all’arrivo della Candelora l’inverno è finito. Il proverbio però continua “Ma se piove e tira vento, dell’inverno semo drento”, ossia se il 2 febbraio il tempo è brutto, l’inverno durerà un altro mese almeno. A San Nicola, invece il proverbio recita “Jorno de la Candilora l’urzu nesce fora” (Giorno della Candelora l’orso esce dal letargo), l’altro invece “De la Candilora quaranta jorne de verno avimu ancora, ma rispundiu l’Arraggiata (vecchina) ca lu verno sinde va de l’Annunziata” (Dal giorno della Candelora ci saranno altri quaranta giorni d’inverno, ma per la vecchina freddolosa, invece si dovrà aspettare l’Annunziata il 25 marzo).

In questo senso la Candelora è anche legata ad alcune feste di origine agreste, in molti paesi europei, infatti, si cucinano piatti specifici, che vengono offerti alla natura o alle fate, come in Francia.

Questa tradizione, a San Nicola da Crissa, si svolge ogni anno, da oltre due secoli, con un triduo di preparazione precedente il giorno della “Presentazione” e la processione con le statue della Madonna con il bambino e San Giuseppe, dalla chiesa del Rosario.

La festa della Candelora a San Nicola da Crissa ha delle particolarità: è l’unica che si svolge d’inverno, non sono state mai organizzate delle serate musicale, la musica che accompagna la piccola processione solamente al suono delle zampogne, attrae diversi emigrati fuori dal periodo estivo, unisce tutta la comunità senza i famosi pennacchi che ultimamente si richiedono.

In paese, spesso per questa festa non si andava a scuola, con i vecchi maestri che raccontavano ai propri allievi la storia di questa festa. Il rito della Candelora si svolge anche a Toronto la prima domenica di febbraio, ma come a San Nicola i festeggiamenti quest’anno sono sospesi, limitati solo alla Santa Messa.

La Barcunata

La candelora 2020 a San Nicola da Crissa e a Toronto

Video della Confraternita del Rosario
Video di Kalabria Tv,, si ringrazia Nicola Pirone