M ESSINA – Il futuro del calcio a Messina resta appeso a sviluppi ancora incerti. Mentre l’ACR Messina vive una fase di silenzio e mancanza di chiarezza da parte della proprietà, prende corpo un’ipotesi alternativa: il possibile trasferimento del titolo sportivo del Città di Sant’Agata nel capoluogo peloritano.
Secondo quanto riportato da SportMe NEWS, l’operazione avrebbe già mosso i primi passi formali, con un incontro preliminare in uno studio notarile per avviare le procedure legali. Un’eventuale riuscita dell’operazione potrebbe fornire le basi per la costruzione di una nuova realtà calcistica cittadina, svincolata dall’attuale gestione dell’ACR.
Il sindaco di Messina, Federico Basile, sarebbe stato informato della manovra e potrebbe giocare un ruolo centrale nell’eventuale assegnazione degli impianti sportivi e nelle interlocuzioni istituzionali.
ACR Messina: scenario preoccupante
La situazione dell’ACR Messina appare sempre più compromessa. Si ipotizza l’iscrizione al prossimo campionato di Serie D con una penalizzazione iniziale di 14 punti, derivante da inadempienze economiche. La sanzione, tuttavia, potrebbe aggravarsi ulteriormente in caso di mancato rispetto delle prossime scadenze federali.
L’imprenditore Pietro Sciotto, già presidente in passato, rimane l’unico potenzialmente in grado di garantire la copertura finanziaria necessaria all’iscrizione. La tifoseria organizzata, tuttavia, ha espresso forti perplessità su un suo eventuale ritorno, paventando persino uno sciopero dalle gradinate qualora si concretizzasse una sua nuova partecipazione alla guida del club.
Cooperativa calcistica e terze vie
In questo scenario complesso, ha preso posizione anche la Società Cooperativa Calcistica Messina, recentemente costituita. Il gruppo ha chiarito di non voler collaborare con l’ex patron Sciotto, ma si è detto disponibile ad aprire un confronto con soggetti credibili e con un progetto solido per il rilancio del calcio messinese.
Parallelamente, la Messana, altra realtà cittadina, non sembra intenzionata a rinunciare al proprio percorso. Il club, che nel 2026 festeggerà i 60 anni di storia, ha manifestato la volontà di proseguire autonomamente, mantenendo il proprio titolo sportivo e la propria identità.
Il ruolo del Città di Sant’Agata
Il Città di Sant’Agata è al centro di queste manovre, con il proprio titolo sportivo che potrebbe costituire la base per una nuova iscrizione al campionato, presumibilmente in Serie D in caso di ripescaggio, o in Eccellenza come piano alternativo. In questo modo si eviterebbe anche il ricorso a soluzioni straordinarie o a deroghe federali, come l’inserimento in sovrannumero.
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