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Mons. Nostro, vescovo di Mileto: «La Chiesa di Calabria guadagni una mentalità nuova»

Lo ha detto nel corso della Messa in Cattedrale il presule che si è insediato alla guida della diocesi vibonese. Il saluto del sindaco di Mileto.

«Spero che il Signore mi preservi dal rischio di pensare che tutto questo sia per me, io sono solo un piccolo strumento nelle mani di Dio. Ma insieme a voi, cari miei sacerdoti e cari fedeli, desidero che la Chiesa di Calabria guadagni una mentalità nuova, riguadagni il pensiero di Dio, la sua capacità di amore materno e paterno» Queste le parole di Attilio Nostro, nuovo vescovo di Mileto, subito dopo la presa di possesso della diocesi vibonese, avvenuta nella Cattedrale della ciitadina normanna, sabato pomeriggio.

Prendendo spunto dalla liturgia domenicale, mons. Nostro ha evidenziato che «tutti noi abbiamo un padre che ci ama, e non per come siamo vestiti, non per le nostre azioni o i nostri meriti, perché lui ci perdona, non perché siamo belli ma perché Dio ci vede belli a prescindere come una mamma che guarda il proprio figlio o figlia: bellissima». Parlando del suo ministero, mons. Nostro ha sottolineato la sua chiamata ad “amare i preti, i diaconi, i catechisti, le famiglie, i poveri «come cifra del giudizio di Dio. Altrimenti significherà che sono stato fuori dal cuore di Dio».

«Noi sacerdoti – ha concluso – siamo le sentinelle del mattino, i messaggeri di lieto annuncio. Che la Chiesa sia ambasciatrice. Di un bellissimo annuncio, che Dio è amore e. Ci insegna ad amare e ci fa diventare amore».

Nella mattinata, mons. Nostro aveva incontrato le autorità civile della provincia di Vibo Valentia: il prefetto di Vibo Valentia, Roberta Lulli, e il Questore, Raffaele Gargiulo, il presidente della Provincia, Salvatore Solano, il sindaco di Mileto, Salvatore Fortunato Giordano, il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, e tutti primi cittadini dei comuni della provincia e le massime autorità militari e delle forze dell’ordine.

Il saluto del sindaco di Mileto

Salvatore Fortunato Giordano, ha salutato il nuovo vescovo della diocesi sottolinenando come il territorio tutto sia pronto ad accogliere il nuovo vescovo c definendo mons. Attilio Nostro come «un dono sorridente, accogliente, una persona chiara e specchiata, una bella persona, un uomo legato alla sua terra, solidale con i più deboli, amante dei bambini, vicino ai giovani e alla sana vita sportiva, che colpisce con semplicità il cuore della gente e l’avvicina ai valori ecclesiali che con allegria rivoluziona la vita delle Comunità, nel segno  della generosità e dell’impegno a crescere insieme», il primo cittadino ha quindi ripercorso le basi della identità della provincia di Vibo Valentia e della città sede dell’episcopio.

Giordano ha quindi riservato un passaggio del suo discorso di saluto facendo una rapida sintesi della storia della diocesi per poi passare al ricordo di Natuzza Evolo e di don Francesco Mottola e concludere che «la Nostra Speranza, non è fine a se stessa, ma diventa con Lei certezza che questa volta ce la possiamo fare, con quella forza interiore cui far riferimento per ritrovare le risorse giuste per dare le risposte attese dalla Comunità»