Serie C

SERIE C/C Speranze play out per la Vibonese affidate soltanto ai numeri. Scenari possibili

Vediamo quali combinazioni dovrebbero verificarsi perchè i rossoblu possano evitare la retrocessione diretta, con una percentuale vicina allo zero.

Più che un’impresa, serve un miracolo alla Vibonese per centrare i play out salvezza dopo la sconfitta subita domenica a Campobasso. Solo l’aritmetica mantiene in vita le speranze del team guidato da Nevio Orlandi, ma il buon senso e il calendario dicono che la retrocessione è cosa fatta. Non tanto perchè mancano due sole giornate al termine, ma perchè la Vibonese deve vincere entrambe le gare che la vedono opposta all’Avellino al Partenio e al Catanzaro a Luigi Razza per chiudere.Gli irpini e i cugini giallorossi sono in corsa per un posto diretto nella fase nazionale dei play off, è questo è quanto dire per capire che non basterà il massimo sforzo per uscire con sei punti. Due impegni da far tremare i polsi a squadre di alta classifica.

La Vibonese di questi tempi, ovvero di questa stagione, non appare in grado di dare pensiero alle due blasonate formazioni. In ogni caso, potrebbero bastare i sei punti, se il miracolo dal cielo dovesse scendere? No. Servirebbe anche che Potenza, quartultimo, o Paganese perdessero le rispettive ultime gare. Nel primo caso qualora i lucani, che hanno +14 sui rososblu, dovessero incespicare con la Juve Stabia in casa e il Campobasso fuori, si potrebbe ridurre il gap a otto punti, quanto basta per la disputa dei play out tra quartultima e ultima.

Nel caso della formazione campana, attualmente penultima con +5 su Mengoni e compagni, la posta piena con Avellino e Catanzaro significherebbe il sorpasso e la disputa dei play off con la Fidelis Andria che rimarrebbe a +8, giusto quanto basta per non subire la retrocessione. Sono scenari questi quasi da fantascienza, ma era doveroso immaginare quali combinazioni potessero mantenere in vita le speranze rossoblu di slavezza sul campo che sono pari a percentuali infinitesimali vicine allo zero.

La dea Eupalla, però, rimane rotonda, come diceva il maestro GIanni Brera, e la speranza è sempre l’ultima a morire. Sabato, in ogni caso sapremo se il destino sarà cpmpiuto.