Non è entrato tra i primi dodici del Premio Strega 2020, ma resta l’autorevole candidatura coluta dal suo presidente Ferruccio de Bortoli e il successo di critica e di vendite che ha riscosso dalla sua pubblicazione per i tipi di Aliberti Editore. “Cosa rimane dei nostri amori” è il quarto romanzo di Olimpio Talarico, professore calabrese che insegna materie letterarie a Bergamo, dopo Quarto romanzo dopo Il due di bastoni, L’assenza che volevo e Amori regalati.
“Il 19 Marzo 1964 nel borgo calabrese di Caccuri si festeggia San Giuseppe. Mentre Jacopo Jaconis è a pranzo con la famiglia, un ragazzo, Saverio Marrapodi, viene trovato sgozzato in campagna a pochi chilometri dal paese. In un’abitazione lì vicino c’è anche il corpo senza vita di una vecchia e strana zitella, Ermelinda Guzzo, colpita a morte da un unico colpo di arma da fuoco. Del corpo della fidanzata di Saverio, Silvia Spadafora, invece non si saprà nulla per molti anni, fino a quando il prete, don Marcello Poli, non accuserà degli omicidi il padre di Jacopo. Quel bambino, ormai diventato un musicista e autore di colonne sonore, sarà così coinvolto suo malgrado in una lunghissima indagine per scagionare il padre dalle accuse”.
Un romanzo corale in cui il vero protagonista è Caccuri, il paese calabrese in provincia di Crotone in cui è cresciuto l’autore. Un noir che indaga le motivazioni che portano al passaggio da persona normale ad assassino, quali sentimenti, interessi, gelosie, passioni, possono trasformare una donna o un uomo così radicalmente.
La presentazione del libro sarà è in calendario per gli eventi di Vibo Valentia Capitale del Libro 2021 (che chiuderà i battenti il 30 maggio), 18 Sarà presente l’autore, presentato da Mara Paone.