Volley

Vibo Valentia – Verona fa quaranta, una sfida entrata nella storia del volley

Domani sera al PalaMaiata, ancora senza pubblico, si affrontano due assolute protagoniste e rivali dell’ultimo ventennio di pallavolo in Italia.

Appuntamento numero quaranta tra Vibo Valentia e Verona: tanti sono gli scontri diretti tra le due squadre da quando incrociarono la prima volta il loro cammino nel 2001, il primo novembre (si giocò al PalaCorvo di Catanzaro). Era la sesta di campionato della stagione che alla fine portò Vibo Valentia alla storica promozione in A1.

I precedenti sono a favore di Verona con venti vittorie contro le 18 dei vibonesi che proprio un mese fa sono riusciti ad ottenere l’ultimo successo in Coppa Italia, lo scorso 23 settembre, per 3-0 in casa degli scaligeri, grazie ad un incontenibile Rossard autore di 20 punti.

Dunque, la storia ritorna. Verona- Vibo Valentia non è una gara qualunque, anche perché il cammino della due squadre è stato spesso parallelo ed esaltante. Si pensi alle due finali di Coppa Italia vinte dai veneti (2003 e 2007), ma anche alla storica vittoria per 3-0 della Tonno Callipo nella semifinale di Coppa Italia di A1 nel mese di gennaio 2005 a Forlì, che la portò alla finalissima, persa con i marziani della Sisley Treviso, ma che la portò soprattutto sulle prime pagine di tutti i quotidiani che celebrarono la favola della Tonno Callipo, in pochi anni protagonista assoluta del massimo campionato di pallavolo italiano.

Erano gli anni, per intenderci di Sottile, Felizardo. Priddy e soprattutto del rinato Simone Rosalba da Paola, guidati in panchina da un mago del volley come Daniele Ricci.

Insomma, Vibo – Verona è ormai un classico della pallavolo maschile italiana. Una partita da vedere e da godere.

Peccato che, per via dell’emergenza coronavirus, gli ampi spalti del PalaMaiata, con oltre 3.500 posti, saranno deserti domani sera, quando alle 20,30 sarà dato il fischio d’inizio. La palla rimbomberà nella struttura vuota e le voci dei giocatori prenderanno il sopravvento sul silenzio. Sarà una sfida surreale, ma sicuramente avvincente perché Baldovin chiede ai suoi ragazzi il terzo sigillo consecutivo per un campionato tutto ancora da interpretare.