Calcio

Vibonese già in crisi, una squadra senza idee e confusionaria. Non resta che sperare

Terza sconfitta in cinque gare, anche con una goleada immeritata, da mercoledì con la Paganese e domenica con il Potenza occorre cambiare passo.

Terza sconfitta in campionato per la Vibonese e seconda consecutiva tra le mura amiche. Un’altra domenica da dimenticare per i rossoblù. Un’altra prova negativa. Dopo appena venti minuti, la Turris, è in vantaggio di tre reti e mette fine all’incontro. Alla fine il risultato dirà 1-4 per gli ospiti.

Una società che dovrà cominciare a fare il mea culpa, non solo per gli scarsi risultati tecnici ottenuti ma, anche, per l’incapacità di riportare allo stadio, dopo il covid,  il suo pubblico, i suoi tifosi che, in momenti come questo, possono dare un contributo fondamentale alla causa. Per l’ennesima volta, al Luigi Razza, è sembrato di giocare fuori casa. Tifosi ospiti, se non superiori numericamente, nettamente superiori per incitamento.

Certamente la società ha le sue responsabilità se, negli anni, si è passati da duemila spettatori ad un centinaio scarso. La cattiva gestione dei finali di campionato delle stagioni scorse, quando in piena zona playoff si mollava anticipatamente ogni traguardo, ha raffreddato quell’entusiasmo che aveva raggiunto l’apice in occasione dello spareggio di Reggio Calabria contro il Troina.

Dal punto di vista tecnico comincia ad essere evidente che chi ha costruito la squadra di questa stagione ha commesso degli errori di valutazione. Chi è rimasto non è in grado di dare lo stesso contributo della stagione scorsa, chi è arrivato non sta dando quel contributo atteso che, ad inizio stagione, ha fatto dichiarare alla società l’obiettivo di una tranquilla salvezza con vista ai play-off. Il pericolo, continuando in questo modo, di perdere la categoria ed il professionismo, è dietro l’angolo.

E così, dopo appena cinque giornate, la speranza è una sola: essere smentiti.