Cultura

Vinicio Capossela incanta a Borgia con un atto di accusa per chi devasta la Calabria (foto)

L’artista si è esibito con Bestiale Comedia al parco archeologico nazionale Scolacium di Borgia nell’ambito di Armonie d’Arte Festival.

Introdotto da Filippo La Porta, che dialoga con l’artista, la celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, al parco archeologico di Borgia, diventa con Vinicio Capossela e la sua mausica una vibrante accusa verso chi deturpa, devasta, inaridisce la terra di Calabria. Le centinaia e centinaia di persone presenti hanno dedicato un commosso e prolungato applauso a Vinicio nel momento in cui ha ricordato il sogno, temerario ma sublime, infranto della Riaci di Mimmo Lucano.

Un lavoro che lo stesso Capossela spiega così : “Affacciarsi a Dante è affacciarsi al pozzo della natura umana. A partire dalla forma a imbuto della cosmogonia della Comedia, l’attrazione è sempre stata presente. Ho iniziato ad appassionarmi a Dante per mito interposto. L’eroe della mia giovinezza è stato il dannato, il bohémien, il distillatore di bellezza Amedeo Modigliani. Modigliani sgranava come un rosario ebbro i versi di Dante a memoria, mentre dipingeva i suoi volti dagli occhi vuoti. E così provai a mandarli a memoria anche io scoprendo la più sublime forma di preghiera umanistica. Una esperienza di spiritualità, che nella ripetizione conduce a una specie di trance. L’attrazione per l’umano, per i suoi miti, per il sublime, per l’inferno, per il peccato e per la virtù, per tutto ciò che desta maraviglia è quello che da quindici anni conduce il mio cammino in musica e parole. Non c’è cosa che Dante non comprenda già. Santi, eroi e viziosi, una certa attrazione per il misticismo, una visione del mondo non specialistica, ma enciclopedica, il cui soggetto è la natura tutta a partire dalla natura umana, sono tra le cose dantesche che più mi attraggono. Galeotti per me sono stati molti libri, ma Dante soltanto li comprende tutti”.