LAMEZIA TERME – Nel cortile esterno dell’Istituto Comprensivo Sant’Eufemia Lamezia, si è svolta la sesta edizione dei giochi “come si giocava ai nostri tempi. L’evento fa parte di un progetto consistente nella raccolta di giochi e giocattoli che una volta davano ai bambini un momento di svago e di allegria. L’obiettivo è creare un ponte generazionale nonni-nipoti attraverso i giochi del passato.
Un ritorno al passato con i giochi degli anni cinquanta in poi
“Parlare del gioco, soprattutto dei giochi dei bambini di una volta, non è cosa molto semplice – spiega Franesco Torchia, prmotore dell’iniziativa –. Certamente non sarò io a parlare in modo scientifico di un argomento così vasto e complesso. Mi limito ad illustrare semplicemente dei giochi che nel corso di questi ultimi anni dal 2017 abbiamo svolto durante le ore di attività motoria.“.
“AI bambini della primaria in base all’età, i giochi, vengono prima spiegati e poi fatti conoscere attraverso esercitazioni e prove pratiche– spiega ancora Torchia -, mettendo a confronto le diversità tecnologiche, strutturali ed economiche. Si passa alla realizzazione del “manufatto giocattolo”, minimo uno per classe. Il giorno dell’evento “Come si giocava ai nostri tempi” i bambini davanti alla giuria esporranno il proprio elaborato.”.
Il premio è andato ai più piccoli dell’Istituto

Quest’anno il primo premio a sorpresa è andato ai più piccoli, infatti ha vinto la Prima A che ha presentato molti giocattoli. Altri premi sono andati: alla Prima B, alla Seconda C, alla Terza B, alla Quarta B ed alla Quinta A. Le quattordici classi si sono alternate nelle 17 aree allestite con altrettanti giochi del passato. I bambini e le bambine si sono cimentati in giochi come la palla avvelenata, lo schiaffo, il tiro alla fune, la gara dei sacchi, il classico Girotondo, la Mosca cieca e il Ruba bandiera.
“Un ringraziamento va alla dirigente Scolastica Antonella Cerra che ha sposato il progetto– conclude Torchia – un grazie sentito ai componenti della giuria: Valentina, Skilly e Pietro, oltre al prezioso aiuto di Sabrina, Martina e Viola. Mi auguro che di questi eventi tendenti a ricordare i giochi del passato se ne realizzino oltre che a Scuola anche nei quartieri come facevamo un tempo, anni 80.”.