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Il Parco Archeologico di Vibo-Hipponion? La Sovrintendenza: attualmente ingestibile

Sollecitato dalla senatroce Margherita Corraso, si è svolto un sopralluogo sulle aree interessate. Risultato scioccante dopo un ventennio di lavori.

Da quasi un anno le associazioni assegnatarie dello spezzatino del Parco Archeologico di Hipponion Valentia attendono l’assegnazione dei siti per i quali hanno partecipato ad un regolare bando. Nel maggio dello scorso anno l’amministrazione comunale aveva assicurato che la consegna dei siti sarebbe avvenuta a breve, ma ad oggi tutto sembra essere fermo, come in effetti è. Allora la senatrice Margherita Corrado ha indirizzato una lettera alla Sovrintendenza per chiedere lumi sulla situazione. E la risposta non si è fatta attendere. Lo scorso 12 gennaio, alla presenza dell’assessore Daniela Rotino, un funzionario archeologo, Michele Mazza, ha effettuato un sopralluogo sui diversi siti. Risultato? Buona parte non sono agibili al momento e non possono essere fruibili.

Vista aerea dei siti del Parco Archeologico

Nella relazione si legge che lo stato di conservazione delle strutture non è dei migliori. La situazione più critica è quella di Sant’Aloe, dove sono preclusi alla vista da anni i bellissimi mosaici delle terme romane dove “le strutture sono ricoperte da vegetazione e i mosaici privi in parte dei teloni di copertura necessitano di ulteriori opere di pulizia e di restauro!”.

Il mosaico delle Quattro Stagionii a Sant’Aloe

Per quanto riguarda l’area sacra del Cofino, si legge nella relazione, “questa è stata oggetto di gravissimi danneggiamenti agli elementi di copertura delle strutture di copertura, che ha impegnato questa sovrintendenza in un importante progetto di ripristino. L’area risulta attualmente in consegna alla ditta esecutrice dei lavori di ripristino”. Sono previsti lavori di messa in sicurezza e di installazione di un sistema di videosorveglianza.

Anche il Castello di Bivona, si legge ancora, sarà oggetto di importanti interventi di restauro, ancora nella fasi preliminari. Interventi alle strutture murarie, ma anche la realizzazione dei servizi igienici, percorso di entrata ed altro ancora, che prevede tempi non brevi. Con la precisazione che in ogni caso possono essere organizzati al momento solo eventi sporadici.

Più facile la situazione, sulla carta, per le Mura Greche, dove serve la pulizia e la sistemazione dell’impianto di videosorveglianza. Ma considerati i tempi biblici della burocrazia non saranno brevissimi. Nessun problema, invece, per lo stilobate del tempio del Parco delle Rimembranze e per il battistero di piazza San Leoluca.

L’impressione, però, che in ogni caso i tempi non saranno brevi comunque. E dopo venti anni dall’inizio dei lavori per il Parco Archeologico non è una gran bella notizia sapere che i mosaici resteranno ancora per molto “sotto coperta”. Dalla relazione, infatti non si evince alcun finanzimanto o intervento per il restauro degli stessi.