Calcio

Per la Vibonese c’è attesa, la C non è un miraggio. Sono tante le società in bilico

E’ vero forse la società di via Piazza d’Armi non è tra le prime nella graduatoria delle riammissioni, ma tutto può succedere in un’estate che si preannuncia torrida.

Cominciamo dalla fine. La Vibonese per essere riammessa in Serie C non ha una posizione in graduatoria, per così dire, utilissima. E’ certamente ultima tra le retrocesse dopo Fermana (che ha gosse difficoltà dopo la retocessione ai play out), Grosseto e Seregno, mentre non potrebbero presentare la domanda Pistoiese, Paganese, Giana Erminio e Legnago già ripescate negli ultimi cinque anni e quindi escluse. Detta così, servirebbe che quattro società non si iscrivessero al prossimo torneo di Serie C entro il 22 giugno o fossero escluse dalla Covisoc l’8 luglio. In realtà occorre tenere conto dell’alternanza con le società di Serie D che chiederanno il ripescaggio, questo vuol dire che quattro defezioni potrebbero non bastare ai rossoblu per tornare da subito tra i professionisti.

Ma il discorso è ben più complesso. Quante delle società aventi diritto presenteranno la domanda di ripescaggio? Poche. E il perchè è presto detto: servono seicentomila euro subito. Trecentomila a fondo perduto e trecentomila di cauzione, cifre che in pochi si possono permettere. Il Grosseto di certo risponderà presente e anche la Vibonese, stando alle dichiarazioni del presidente Pippo Caffo.

Le società che rischiano di sparire

Adesso andiamo a vedere chi rischia di non iscriversi, partendo dalla serie B dove sono in due le squadre in bilico. Una, ahinoi, è la Reggina. L’altra è il Benevento dopo la decisione del presidente Vigorito di dimettersi e rimettere il club nelle mani del sindaco Mastella. In Serie C è in grave crisi il Messina. il proprietario Pietro Sciotto ha deciso di disimpegnarsi ed aspettare offerte da altri imprenditori interessati che, però, al di là di qualche chiacchiera, non ha portato e non sta portando a nulla. Addirittura Sciotto ha comunicato che venderà la società alla cifra simbolica di un euro e si è dato una scadenza: domenica 12 giugno. A richio il Monterosi Tuscia che ha il problema dello stadio. Complessa la situazione del Teramo, dopo i problemi giudiziari della proprietà. Corsa contro il tempo per la Pro Patria alle prese con il cambio di proprietà, situazione in stand-by per la Triestina dopo la scomparsa del suo presidente. Nessuna novità sostanziale a Siena, resta alla ricerca di nuovi acquirenti. Difficoltà pure per l’Imolese..

Le ripescabili dalla Serie D

Culla la speranza il Seregno. In D, invece, in attesa della Torres che dovrà disputare ancora la fina play off, ad ostacolare le vincenti dei play off ci sono problemi forse insormontabili. I dirigenti del Lentigione, per esempio, hanno reso noto che non presenteranno domanda di ripescaggio. Stessa cosa per Poggibonsi e Union Clodiense. Niente da fare per la Cavese, già ripescata, per la Sambenedettese, esclusa lo scorso anno, e per Francavilla e Casatese, che non hanno lo stadio a norma per la Serie C. Resta alla finestra il Varese.

Serie C o D, la Vibonese sarà presente

Questo il quadro attuale della situazione. In ogni caso, se non dovesse arrivare la Serie C, la Vibonese ripartirebbe dalla Serie D. Il presidente Caffo che ama i colori rossoblu e la società, appare fermamente intenzionato ad andare avanti. Intanto, nei prossimi giorni è attesa la sentenza della Corte di Cassazione sulla vicenda Messina, che potrebbe aggiungere qualche freccia nell’arco rossoblu. Vedremo.