Serie D

Serie D/I, squalifica Buscè: la Vibonese farà ricorso, ma serve più coraggio

La società ha annunciato di avere dato mandato ai legali, ma qualche parola in più i tifosi la attendono

Come diceva il saggio Andreotti, a pensare male si fa peccato ma spesso si indovina. E così, la condotta della terna arbitrale nel corso della gara della Vibonese, domenica scorsa è apparsa improntata ad un metro di giudizio non equanime ma soprattutto spropositato anche nella redazione del referto da consegnare al Giudice Sportivo. Presunzione? Un pizzico di cattiveria, malafede? Non lo sappiamo. Fatto sta che il tranquillo Buscè, che tutto si può dire tranne che sia un selvaggio scatenato, si è preso quattro giornate di squalifica per nulla, mentre il buon ds Ramondino che forse ha allargato le braccia per disappunto (legittimo) in occasione dell’espulsione del tecnico, è stato anche lui punito.

I tifosi sono in subbuglio, vogliono che la società chieda conto e giustizia del misfatto, qualcuno addirittura ravvisa dei disegni anti Vibonese nel più ampio piano di aiutare il Trapani (cui non crediamo). Resta il fatto, che oltre al danno (un gol regolare annullato, un rigore solare negato) è arrivata anche la beffa.

In giornata la società ha affidato il suo pensiero ad una laconica nota in cui si legge testualmente: “L’US Vibonese Calcio, a seguito del comunicato ufficiale del Giudice Sportivo diramato in data 21/11/2023, comunica di aver dato mandato ai propri legali di richiedere gli atti ufficiali utili alla presentazione del ricorso avverso le sanzioni comminate all’allenatore Antonio Buscè e al direttore sportivo Francesco Ramondino”.

Sinceramente, visto quello che fanno altrove, ci saremmo attesi una presa di posizione netta e definita. Antonio Buscè è un galantuomo, lo stesso Francesco Ramondino. Lo diciamo ad alta voce. Quanto alla capacità della terna arbitrale nutriamo seri dubbi e auspichiamo che vengano (tutti e tre) fermati a lungo e rimandati a studiare regolamenti, lealtà e buonsenso.

Serve più coraggio per dire le cose come stanno: il basso profilo non paga quasi mai.