Cultura

Sicilia e Calabria alla riscoperta di Antonello Gagini, a Vibo Valentia il suo capolavoro

Fu commissionato allo scultore nel 1524 da Ettore Pignatelli, duca di Monteleone e vicere di Sicilia.

“La presenza nella Sicilia orientale dei Gagini di Bissone e l’Umanesimo della Rinascita tra XV e XVI secolo” è il titolo del convegno che durante la primavera 2022 concluderà i lavori del progetto “Sicilia terra di approdi”, dedicato alla valorizzazione del genio artistico dei Gagini, attraverso un itinerario che coinvolge la Sicilia e la Calabria.
Il progetto, promosso dalla Soprintendenza di Catania, diretta da Donatella Aprile e realizzato in collaborazione con la Città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, è stato finanziato dall’assessorato regionale siciliano. Attraverso la produzione scultorea dei Gagini, il progetto tende a ricostruire un ideale percorso che, dal Canton Ticino, luogo di nascita di Domenico Gagini giunge – attraverso la Toscana e poi la Corte di Alfonso d’Aragona a Napoli – in Sicilia e Calabria dove i pregiati artisti ebbero numerose committenze.

Tra queste, quelle del duca di Monteleone (oggi Vibo Valentia) Ettore Pignatelli, vcere di Sicilia, che nel 1524 gli commissionò alcune sculture per adornare la chiesa di Santa Maria la Nova, da lui fatta edificare nel 1521. Si tatta di tre diverse raffigurazioni della Vergine Maria: la Madonna delle Grazie, la Madonna della Neve, la Madonna col bambino. Le commissioni sono state rielaborate in corso d’opera, arricchendosi rispettivamente delle figure di San Giovanni Evangelista e Santa Maria Maddalena (considerato il suo capolavoro in assoluto), San Luca Evangelista (custdito nel museo del Duomo), dando luogo a tre distinti aggregati scultorei custoditi nel medesimo luogo di culto. Di queste ne sono rimaste solo tre custodite nel duomo di San Leoluca e Santa Maria Maggiore, che oggi veiene definito il trittico del Gagini, una delle espressioni più complete e mature della sua arte. Secondo alcuni studiosi anche le decorazioni marmoree del portale di Santa Maria la Nova sono da attribuirsi al Gagini.

Obiettivo dell’iniziativa – che tra gennaio e marzo coinvolgerà diocesi e parrocchie, ma anche numerosi Comuni, facoltà universitarie, accademie, scuole e associazioni culturali – è quello di promuovere le ricerche storiche e documentarie per favorire nuovi interventi di restauro e valorizzazione delle opere per realizzare un museo diffuso attraverso i luoghi in cui si trovano le opere realizzate dai Gagini.

“Il progetto di gemellaggio Sicilia-Calabria nel nome dei Gagini, che si affianca ad altre iniziative – sottolinea l’assessore regionale Alberto Samonà – si pone l’obiettivo di definire rapporti di collaborazione stabili tra due regioni che hanno molti elementi culturali comuni, nel tentativo di costruire percorsi ideali in una logica di valorizzazione delle macro aree”.