Prima il figlio Fillippo Maria su Radio Onda Verde e ViboSport, adesso il presidentissimo su canali social interviene sul futuro giallorosso.
Lunedì ai microfoni di Radio Onda Verde e su ViboSport era intevenuto Filippo Maria Callipo. A distanza di due giorni è il presidentissimo in persona a parlare del prossimo futuro della Tonno Callipo nella pallavolo, rilanciando le ambizioni del sodalizio vibonese. Pippo Callipo, ormai da trent’anni sotto rete e quasi gli stessi da massimo dirigente, analizza, in un’intervista sui canali social giallorossi, quanto accaduto negli ultimi otto mesi che raccontano di una stagione in chiaroscuro. Callipo lascia intendere di voler puntare anche sul volley femminile e si toglie anche qualche sassolino dalle scarpe.
“Siamo molto rammaricati perché, per svariati motivi, l’ultima partita, quella di domenica scorsa con Piacenza, ha segnato il nostro destino sportivo – inizia così la sua disamina il patron giallorosso-. È stato un campionato molto duro per tanti aspetti: pronti via ed abbiamo avuto l’infortunio del giocatore più importante della rosa ovvero l’opposto giapponese Nishida, assente per quattro gare. Basti pensare che anche nell’ultima gara persa ha siglato 21 punti ottenendo anche la palma di MVP. Poi c’è stato il Covid che ha interessato quasi tutti i nostri atleti. Il calendario è stato rimodulato più volte, tra stop forzato, rinvii e ripartenze possiamo dire che è stato un campionato anomalo. Tuttavia, dal canto nostro, non siamo riusciti a fare i punti necessari per mantenere la categoria per cui è giusto essere penalizzati.”.
Dall’alto della sua esperienza, ci può spiegare perché una squadra molto forte sulla carta non ha reso sul campo?
“I risultati non sono sempre consequenziali all’ “assemblaggio” di giocatori di livello. Quest’anno è successo proprio a noi. La squadra era composta da atleti forti individualmente ma è mancato il legame del gruppo. È mancato quello spirito di coesione e quel pathos che può trascinare nei momenti di difficoltà. Dall’esterno si avvertiva una sorta di distacco, di freddura. Ciò dovrà servirci da lezione per il futuro.“
Come si affronta un campionato come la Serie A?
“Per prima cosa speriamodi fare scelte oculate, che possano dare un risultato positivo. L’importante è prendere buoni giocatori che siano anche brave persone fuori dal campo, che possano condividere i nostri valori e contribuire alla nostra causa. Valuteremo con calma. Abbiamo diversi mesi fino all’iscrizione di giugno. Il direttore sportivo Ninni De Nicolo è confermato. A mio avviso è un ottimo conoscitore di volley ed un bravo dirigente. Insieme a mio figlio Filippo Maria prenderanno sicuramente ottime decisioni, naturalmente con la supervisione del “vecchio Pippo”. Siamo scesi di categoria due volte, solo in un caso si è trattato di una retrocessione maturata sul campo (la seconda è stata la cessione del titolo nel 2016, ndr). Proprio nella stagione successiva, la 2006-2007, abbiamo disputato un campionato avvincente in A2 e vinto anche la Coppa Italia.”
Avrà senso continuare ad accollarsi la gestione di due impianti sportivi?
“Continueremo a tenere aperti e funzionanti sia il PalaValentia, la nostra “bomboniera”, ed anche il PalaMaiata, struttura più grande e che soprattutto dopo gli ultimi lavori realizzati a nostre spese si presenta più accogliente e funzionale. Magari ci tornerà utile per ospitare anche le maglie in…rosa… “
E l’ambiente come sta vivendo l’attuale retrocessione?
“Ci sono persone che hanno compreso i nostri sforzi ed altri meno. Nel senso che c’è chi in maniera ragionevole ha capito che ci sono stati dei motivi che hanno influito negativamente sul nostro percorso agonistico e di conseguenza ci ha dimostrato vicinanza, dandoci anche parole di incoraggiamento, consapevoli che a soffrire maggiormente sono stato proprio io. E poi non sono mancati i super-critici che hanno manifestato pensieri negativi che forse covavano da tempo. Sappiamo che i social danno parola a tutti e purtroppo chi offende gratuitamente resta impunito. Naturalmente chi legge, è in grado di capire da chi provengono certi commenti. Queste persone si sentono appagate dal nostro momento di difficoltà. Noi non le consideriamo e cercheremo di allontanarle il più possibile”.
E le Istituzioni?
“Nessun rappresentante istituzionale si è fatto sentire, ahimè. Ormai regolarmente assenti come sempre, non comprendendo cosa significhi avere una squadra in A1. È davvero strana la loro reazione che di fatto non c’è: né gioia l’anno scorso per un quinto posto storico, né quest’anno un sentimento di dispiacere per la retrocessione, tutto passa inosservato. Insomma nessuna attenzione verso di noi, né morale né economica. Per amore verso questa città abbiamo continuato invece a far scorrere gratuitamente i loghi istituzionali sui ledwall a bordo campo, per tutte le partite. Eppure ci sarebbero tante città pronte ad accogliermi se solo facessi un cenno di voler spostare la squadra, diciamo pure che mi farebbero ponti d’oro, ma siccome sono legato alla mia terra continuo a rimanere a Vibo Valentia. Chissà, magari il “tappeto rosa” verrà steso in qualche altra città…“.