Presto la cittadina guidata dal sindaco Giovanni Macrì avrà una nuova via. Sarà intitolata al pittore nato a Tropea nel 1922.
Lo ha deciso la Giunta Comunale di Tropea che ha approvato una apposita delibera, inviata alla Prefettura per il definitivo nulla osta. A lui sarà dedicato viale Stazione. La decisione è arrivata nel giorno in cui il maestro avrebbe compiuto 99 anni e alla vigilia del centesimo anniversario della sua nascita che ricorrerà nel 2022.
La vita e le opere di Albino Lorenzo
Albino Lorenzo (Tropea 19 gennaio 1922/ 27 dicembre 2005). Gli storici dell’arte che si sono occupati di lui lo hanno collegato alla corrente artistica dell’impressionismo anche se potrebbe, per certi versi, essere definito un innovatore nel suo genere. Ricevette le prime nozioni di disegno dal padre Saverio e si formò a Palmi presso l’Istituto magistrale. Nel 1940 iniziò a lavorare presso l’Ufficio delle imposte dirette della sua città e nel 1944 sposò Luigia Capua, dalla quale ebbe 18 figli.
Durante gli anni cinquanta Lorenzo iniziò a definire le tematiche della sua opera. Insegnò disegno presso il Seminario vescovile tropeano. Negli anni cinquanta partecipò e vinse numerosi concorsi presso mostre collettive nazionali ed internazionali, tra cui Parigi, Nizza e New York. Secondo lo storico dell’arte Maurizio Calvesi, Albino non fece un uso strumentale della cultura contadina, poiché il suo sentimento di approccio a quella gente corrispondeva ad un “moto di identificazione“.
Scrive di lui Calvesi: ”Egli acciuffa per gli ultimi lembi un repertorio contadino in accelerato processo di scomparsa, aiutando l’acutissima percezione col richiamo di anni lontani, in cui Tropea e il suo entroterra erano ancora così, con i mercati luccicanti di pesci o affastellati di rosse e gialle cassette di pomodori e di limoni, le coppole e i fagotti dei braccianti, ceste e sporte di donne incupolate da grandi fazzoletti sulle tonache nere, il transito solenne delle mucche e Il trotterellare di somari, o le camicie dei pescatori aperte sulle pelli conciate, d’un bianco che rimbalza dai brillii del cielo.”.
Albino é schivo, modesto, estraneo ad ogni protagonismo, immerso totalmente nella sua incessante ricerca pittorica. Come lui stesso dichiara :”La pittura può anche essere denuncia e rivolta ma é prima di tutto uno stato d’animo…che esprime il proprio mondo”. Legatissimo a questo suo mondo lo preferisce senza esitazioni al successo che lo attende a Milano e in America.

Motivazione della proposta
“Albino Lorenzo, ammiratissimo per la sua arte, rimane ancor più nel cuore dei Tropeani per la sua affabilità, il suo atteggiamento umile e riservato e la sua vicinanza profonda e sincera ai concittadini. Noto a tutti come “l’ultimo patriarca” per la sua numerosissima famiglia: diciotto figli avuti dalla moglie, Donna Gina Capua, come lui, persona dolcissima e solare, Albino rallegra le case tropeane con almeno uno dei suoi dipinti, luminosissimi sullo sfondo scuro della faesite.
É caro a tutti, non solo per la sua inconfondibile arte, che incanta ed emoziona, ma anche per il suo sconfinato amore per Tropea. Tutti ricordano una sua intervista alla RAI in cui, parlando di un possibile trasferimento a Milano, così risponde al giornalista: ”Troverei il successo, voi dite. Ma il prezzo che devo pagare é troppo alto. É qui che son nato ed é qui che intendo restare. Ho imparato che il successo prima o poi passa, e quel poco che ti resta sul serio è il tuo mondo, se hai la fortuna di avere un tuo mondo”.
Il Maestro Lorenzo fece la scelta giusta perché, senza tradire neppure un poco le sue radici ma rimanendo fortemente e convintamente abbarbicato alla sua città natale, trovò ugualmente successo, fama e onori e nel contempo conquistò l’amore e la stima profondi della sua gente che continua a guardare a lui come a un modello di coerenza, di generosità e di fedeltà alla propria terra.
Tropea, la Città dalle vicende millenarie, caratterizzata da sempre da un respiro universale, riconosce la grandezza di questo suo figlio, artista eccelso e creatura d’animo nobile, e lo annovera tra le tante personalità che fanno ricca la sua storia. Il suo merito non scaturisce solo dallo straordinario talento pittorico, che lo porta alla ribalta del panorama artistico mondiale, ma dal suo essere cittadino innamorato della propria terra al punto da non volersene separare fino all’ultimo soffio di vita.
Albino diventa un modello importante per tutti e un esempio luminoso per le nuove generazioni, deciso antidoto al disorientamento e all’incertezza della modernità liquida.”.