L'intervento

Addio a Gigi Riva, un mito. E’ stato il miglior attaccante di sempre della Nazionale

Gigi Riva è morto. Il campione capace di incarnare il calciatore perfetto e romantico. Se ne è andato con la velocità di un ‘Rombo di Tuono‘ come era stato soprannominato da Gianni Brera. Campione d’Europa nel 1968, vice campione del Mondo nel 1970, ma anche campione d’Italia con il suo Cagliari nel 1970, Riva resta il capocannoniere della Nazionale con 35 reti in 42 presenze, con la media increadibile di 0.83 gol a partita. Nessuno come lui.
È stato grande protagonista in maglia azzurra a cominciare dalla ‘partita più bella di sempre’, Italia-Germania 4-3. Riva rimase in Sardegna, nel suo Cagliari che lui aveva adottato e da cui era stato adottato, nonostante l’allora presidente juventino Boniperti lo inseguisse con offerte straordinarie, ma anche Inter e Milan lo volevano: lui continuava a dire no e a segnare in rossoblù.
Il 1º febbraio 1976, in un contrasto col difensore del Milan, Andrea Bet, subì un grave strappo muscolare all’adduttore della coscia destra, che si aggiunse ai postumi degli infortuni subiti in carriera. Nonostante vari tentativi di recupero e la sua inclusione nella rosa del Cagliari anche per la stagione 1976-77, Riva non riuscì più a scendere in campo, abbandonando il calcio giocato a 32 anni. In totale realizzò 156 goal in 289 presenze in serie A.
Era ricoverato nel reparto di Cardiologia del Brotzu di Cagliari per un infarto accusato domenica. Il suo grande cuore non ce l’ha fatta ed ha deciso di fermare le lancette del tempo. Dal 2019 era presidente onorario del Cagliari, aveva compiuto 79 anni lo scorso 7 novembre.
Un campione irripetibile. Mancherà a tutti.