Calcio

I Cat/C, aggressione Parghelia, il Guardavalle rompe il silenzio

Il presidente onorario Salerno: “Basta con la macchina del fango”. Ma.conferma tutto

GUARDAVALLERompe il silenzio il Guardavalle. Un silenzio durato quattro giorni dopo l’aggressione subita da alcuni giocatori del Parghelia prima della gara di domenica scorsa tra due delle più forti squadre del campionato di Prima Categoria. E lo fa con una dichiarazione affidata ai social e fatta pervenire in redazione, di Domenico Salerno, presidente onorario del sodalizio catanzarese.

Nella dichiarazione non si contesta la ricostruzione dei fatti e si esprime solidarietà ai giocatori ospiti fatti oggetto del vile gesto prima della partita che avrebbe dovuto essere una festa dello sport. Ve la proponiamo integralmente, ricordando che sui fatti ci sono indagini in corso. Sottolineando, inoltre, che offendere il lavoro dei giornalisti non è certo il modo migliore per approcciarsi, considerato che i fatti raccontati sono accaduti realmente, come conferma lo stesso dirigente nella sua filippica. Se poi è a conoscenza di altri fatti chc devono essere denunciati, accaduti su altri campi, lo faccia. ne daremo ampio spazio: il calcio ha bisogno di pulizia per tornare a divertire il pubblico e non angosciare chi si reca in trasferta per sostenere i colori del suo paese o città. Infine, nessuno si è mai sognato di offendere la comunità guardavallese che si è sempre distinta per civiltà e cultura.

“Dico basta a tutta la macchina del fango che giornalai (con tutto il rispetto per chi fa questo onorevole mestiere) e non giornalisti, hanno messo in moto sulla carta stampata e sui social, per screditare la nostra società e tutta la comunità Guardavallese, senza la benché minima sensibilità e la professionalità di preoccuparsi di sentire anche l’altra campana.
Dove erano questi signori quando i miei ragazzi venivano presi a calci, pugni e rinchiusi negli spogliatoi in alcuni campi che per rispetto mi rifiuto di menzionare?
Dove erano Sindaci e imprenditori, che dovrebbero impegnarsi e preoccuparsi dei problemi delle loro comunità o dei loro operai, che oggi si scandalizzano e si ergono, senza conoscere i fatti, a paladini e giudici dei valori dello sport quando ciò avveniva sotto i loro occhi? Fanno oggi la morale a noi?
Prima di guardare il peluzzo negli occhi degli altri perché non controllano la trave nei loro?
Chi non ha colpe scagli la prima pietra.
Noi non cerchiamo alibi per gli episodi verbali e fisici che si sono verificati nei pressi del ristorante da “Pina” dove la squadra ospite era stata invitata per ricambiare l’invito dell’andata.
I nostri dirigenti si erano recati sul posto, come accaduto anche in precedenti occasioni con altre società, per dare loro il benvenuto, intrattenendosi con alcuni dirigenti e calciatori ospiti e con un ragazzo nello specifico, Sokona, che nella precedente gara disputata a Guardavalle, valevole per la Coppa Calabria, si era reso protagonista di un volgare gesto nei confronti del pubblico, invitandolo civilmente, stante la prevista presenza nel pubblico di donne e bambini, a non ripeterlo. Ne è scaturita una discussione che è degenerata e che ha indotto gli ospiti a chiamare i carabinieri, i quali si sono presentati sul posto ed hanno provveduto ad accompagnare tutta la comitiva del Parghelia, alla stazione dei carabinieri, nonostante i nostri dirigenti avessero anche individuato un altro ristorante del luogo per provvedere al loro pranzo.
Ma il comando non lo ha consentito trattenendo fino a tarda ora alcuni calciatori del Parghelia per eventuali denunce e accertamenti, disponendo e comunicando nel contempo, al Commissario di campo, che la gara non avrebbe avuto luogo.
Siamo addolorati.
Proviamo grande tristezza per quanto accaduto e siamo certi che le autorità preposte, con la massima solerzia e in tempi rapidi, chiariranno l’intera vicenda posto che, com’è del tutto evidente, nel dialogo che si era avviato tra dirigenti e calciatori delle due squadre qualcosa è stato travisato, considerato che, nelle ore successive, alcuni calciatori ospiti e i nostri dirigenti coinvolti nella vicenda, si sono incontrati pacificamente in un bar del centro consumando insieme un aperitivo.
Sorgono, infine, seri dubbi sul fatto che la squadra ospite, abbia pianificato il tutto, poiché per l’intera settimana ha sollecitato la presenza delle forze dell’ordine, (che sul nostro campo sono sempre presenti) e chiesto la presenza di un Commissario di campo. Qualche colpa del passato da riparare?
Nel contempo, corre l’obbligo e il dovere di esprimere solidarietà alle persone che loro malgrado sono rimaste coinvolte, e ai numerosi tifosi che erano confluiti allo stadio per il big-mach di domenica e per
trascorrere una giornata di festa.”