Cultura

Il coraggio delle idee e un imprenditore visionario, il libro su Franco Cascasi

Anche quando le difficoltà ambientali avrebbero spinto ad andare via, l’imprednitore vibonese è rimasto per lottare

“La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio per cambiarle”.
Sant’Agostino

Di fronte alle difficoltà e alle avversità, si hanno due opzioni: andare via o affrontarle. Franco Cascasi ha scelto di restare. Di restare in Calabria, nella sua terra, a Vibo Valentia con coraggio, senza arrendersi ma cercando di indicare la via per le future genaerazioni. Quei giovani che sono costretti a fuggire perchè non hanno alternative e che desertificano la terra e l’anima di un popolo che fu nobile e che è diventato ostaggio della ‘ndrangheta e della massomafia.

Per raccontare la sua storia, per gettare un masso nello stagno, Cascasi si è affidato a don Ennio Stamile  già responsabile regiobale di “Libera”, con cui ha scritto un libro da un titolo che è un po’ l’esegesi del racconto stesso: “Nonostante tutto, Franco Cascasi: storia di un imprenditore visionario” (Lit Edizioni di Castelvecchi con la prefazione del giornalista Valerio Giacoia). Un libro che è stato presentato in prima assoluta in uno dei luoghi simbolo della resistenza di Cascasi, La Rada, il ristorante di Vibo Marina di proprietà dell’imprenditore vibonese, incendiato per ben due volte e per due volte ricostruito. Segno di una resistenza strenua e fatta di cuore e coraggio.

La presentazione del libro è stata l’occasione di un dibattito moderato dal giornalista Adriano Mollo, a cui hanno partecipato Don Ennio Stamile, rettore dell’Università antimafia Casini, l’editore Franco D’Amore e l’ex magistrato Luigi De Magistris e naturalmente Franco Cascasi.

A raccontare la genesi del libro è proprio don Ennio Stamile. «E’ un libro che Nasce dalla conoscenza di un uomo come Cascasi e dal fatto che mi sono riproposto di ascoltare la sua storia e di farlo fino in fondo per capire la solitudine che ha sperimentato per oltre 20 anni. Una storia che doveva essere raccontata e attraverso la quale Franco lascia una eredità di umanità non solo per la sua famiglia e gli amici ma per tutti i giovani calabresi e che si traduce in resistenza e resilienza nonostante la pervasività della ’ndrangheta e le collusioni e le omissioni di una parte delle Istituzione che lo ha lasciato solo a combattere. Franco poteva scegliere di andare via, anche perché molte sue aziende sono fuori Calabria, invece ha scelto di rimanere e investire ancora».

Cascasi stesso, chiamato in causa, ha parlato dell’isolamento vissuto e la determinazione “nonostante tutto” nella sua scelta di continuare a investire nella sua città «per essere d’esempio ai giovani e dimostrare che questa terra non va abbandonata, che ci sono spazi per riprenderla e sottrarla al malaffare». In queste parole sta racchiuso tutto il sendo di un libro che si affida anche a cronache giudiziarie per denunciare ancora una volta gli ostacoli creati da chi, rappresentando le Istituzioni, avrebbe dovuto invece eliminarli.

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