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DISASTRO Piscina di Vibo Valentia, per riaprirla serve un milione di euro

La denuncia del consigliere Stefano Soriano (Pd): “Tante responsabilità, ma ora trovare soluzioni per riaprirla”

Per riaprire la piscina comunale di località Maiata, intestata ad Antonino Mangialavori, a Vibo Valentia servono oltre un milione di euro. Per la precisione un milione e centomila euro. E’ questo il conto da pagare per l’inerzia dell’amministrazione che ha lasciato chiusa la struttura per quasi tre anni e ad una gestione precedente non certo da ricordare e sicuramente deficitaria. A dirlo e a mettere nero su bianco la situazione – disastrosa – dell’impianto sportivo, è il progetto di fattibilità redatto da un tecnico incaricato dal Comune.

Il quadro che ne emerge è da incubo. Allo stato non vi è un solo impianto o locale che è nelle condizioni previste dalla legge o quanto meno funzionante. Lavori ordinari di manutenzione che dovevano essere fatti negli anni non sono stati realizzati e a questo va aggiunto il degrado dovuto alla lunga chiusura della struttura.

Il documento, finora rimasto chiuso nei cassetti di Palazzo Razza, viene reso noto da Stefano Soriano, consigliere comunale del Pd, il quale però responsabilmente ammonisce: “Oggi non è il tempo delle responsabilità, che l’amministrazione Limardo di certo dovrà individuare, ma è il momento delle soluzioni”.

Secondo quanto contenuto nel progetto di fattibilità, sottolinea Soriano: “risulta che l’area esterna alla piscina versa in condizioni di totale degrado che avvolge anche l’impianto solare termico; che l’ascensore non è mai entrato in funzione in quanto “è mancato di collaudo e non è stato mai registrato nell’utilizzo”; che gli elementi edilizi del fabbricato necessitano di un intervento di recupero e risanamento; che a seguito del rifacimento del tetto con sostituzione delle tegole canadesi con onduline coibentate non è stata installata la scossalina di copertura a protezione della testata delle travi di legno lamellare poste alle due estremità (le due grosse travi di legno che si vedono anche dall’esterno della piscina) del tetto che pertanto si stanno rovinando in quanto sprovviste di protezione ai vari agenti termici.”.

Sempre dallo studio del tecnico incaricato emerge che l’impianto elettrico versa in condizioni critiche e non è stato mai verificato periodicamente e straordinariamente – prosegue il consigliere Dem – Cosi come anche l’impianto termico che si trova in pessimo stato di manutenzione con una delle due caldaie che è stata dismessa perché fortemente danneggiata. Concludendo con gli impianti di ventilazione ed alimentazione delle acque di reintegro che evidenziano criticità in più punti e necessitano anch’esso di un importante intervento.“.

Continuando nella lettura del progetto di fattibilità, oltre ad emergere il disatro in cui versa la struttura, si fanno anche i conti di quanto serve in termini economici per poter riaprire la struttura. E la cifra è da capogiro: per ripristinare la Piscina Comunale servono 1.100.000,00 euro. “Molti di più rispetto a quello che il consiglio comunale ha deliberato il 12 agosto 2022 (300 mila euro, ndr) attraverso una variazione al Piano delle Opere Pubbliche con la quale veniva destinato a tale scopo una parte del contributo (€ 1.000.000,00) di cui all’art.1 comma 558 della Legge 27 dicembre 2019 n.160 originariamente destinato per intero alla Realizzazione della Cittadella dello Sport di Vibo Marina“, sottolinea ancora Soriano.

Ed allora viene da chiederci come si è fatto a giungere a questo punto? Come può essersi cosi deteriorata una struttura realizzata meno di venti anni fa? Ma oggi il problema principale è di certo il reperimento in tempi brevissimi dei fondi necessari al ripristino della funzionalità di quella che è una struttura di eccellenza per tutta la Calabria.

Come Partito Democratico chiederemo al Presidente della Regione, al Ministro dello Sport ed a tutti quelli che possono intervenire di farlo perché lo sport è cultura ed i ragazzi se hanno strutture adeguate e possono dedicarsi allo sport già in giovane età magari non andranno per strada a delinquereaggiunge Stefano Soriano e poi conclude – In Calabria si sa ci piace fare proclami e poi magari dare milioni di euro per sagre e quant’altro al solo fine clientelare o magari spendere diversi milioni di euro per una pista di pattinaggio a Milano o per uno spot di promozione della regione che nessuno ha mai visto, piuttosto che utilizzare i fondi per recuperare strutture che avrebbero sicuramente un impatto sociale importante per molti giovani calabresi.“.