Serie D

Iuliano senza paura: “Sono qui per riportare la Vibonese in Serie C”

Il mediano brasiliano: “Le squadre da battere? Trapani e Siracusa su tutte. Reggina in D? Vedremo.

La nuova Vibonese forgiata da Pippo Caffo, Antonello Gagliardi e Francseco Ramondino, ha iniziato il suo nuovo corso. Quello destinato a portarla verso traguardi importanti. Per traghettare il vascello rossoblu è stato scelto un tecnico giovane come Antonio Buscè, al quale è stato affidato un gruppo di giocatori perfetto mix tra esperienza e gioventù. Uno dei calciatori destinati a prendere per mano il gruppo, per carisma e calendario, è Alvaro Iuliano, centrocampista brasiliano nato a Riberao Preto, nello stato di San Paolo, nel 1991, ma di origini calabresi che gli sono valse il passaporto italiano.

Iuliano è un cognome italiano e calabrese, qualcuno ti ha mai chiesto se sei parente di Mark Iuliano, di Cosenza che ha giocato nella Juventus?

Quando sono arrivato in Italia cinque anni fa la prima domanda che mi hanno fatto è stata questa. Però io non lo conosco e non ho avuto modo di consocerlo. Io sono di orgini italiane, il mio bisnonno era della provincia di Cosenza, l’ho scoperto quando ho fatto la richiesta di cittadinanza per giocare al Catanzaro, la mia prima squadra italiana.

Il tuo ritono prima al Cataznaro ad agosto 2018, ad agosto 2023 l’arrivo alla Vibonese dopo Monopoli, Potenza, Viterbese e Paganese. E’ come un ritorno alle tue radici.

Vero. Sono tornato a casa. Nei miei due anni e mezzo a Catanzaro mi sono trovato benissimo, posso dire che è la mia città, dove ho comprato casa, dove ho tanti amicie e sono tornato spesso anche quando ero fuori. Anche con i tifosi ho un bel rapporto, qualcuno mi scrive ancora, questa è una bella cosa del calcio. Adesso sono alla Vibonese e voglio dare tutto per fare bene e vincere. Qui sono stato accolto benissimo e mi trovo bene”.

Entusiasmo durante il ritiro al Razza, in copertina Alvaro Iuliano (foto US Vibonese)

Parliamo di questa tua avventura alla Vibonese, cosa vi siete detti con Gagliardi e Ramondino, e cosa ti ha convinto a sposare la causa rossoblu?

Ho accettato per il progetto che mi è stato prospettato, perchè voglio dare una mano a portare nuovamente la Vibonese in Serie C. Anche l’idea di trovare come allenatore Buscè, di cui ho sentito dire buone cose, mi ha spinto a dire sì. Adesso l’ho conosciuto, sta lavorabdo benissimo. Sono convinto che con lui faremo grandi cose.

Cosa serve per vincere il campionato?

Quando sono arrivato, ho fatto il viaggio Brasile- Roma e poi Vibo, il mister ha detto subito che si vede dall’inizio che c’è il gruppo. Per vincere conta molto il gruppo. Un gruppo sano che vuole lavorare ottiene sempr buoni risultati. E noi lo siamo, siamo affamati di vittorie e di fare un bel regalo alla dirigenza, alla città e a i tifosi.

Cosa pensi di questi primi tuoi giorni a Vibo Valentia

Siamo chiusi in albergo fino al 13 agosto per il ritiro, quindi non ho visto nulla se non il tragitto albergo-stadio. Mi piace il calore dei tifosi e l’organizzazione della società. A ferragosto avremo qualche giono libero, ne approfitterò per conoscere meglio la città.

Sul campionato di Serie D, nel Girone I, aleggia l’ombra della Reggina che è stata esclusa anche dal Tar dalla Serie B, secondo te potrebbe essere un problema, una squadra ammazza campionato come è stato il Catania nella stagione appena conclusa?

Se ne parla tanto. Io penso che non bisogna guardare agli altri, ma pensare a noi stessi. Dobbiamo fare il nostro cammino, seguire le indicazioni del mister e fare il nostro campionato. Non mi interessa se entra anche la Reggina. Noi dobbiamo lavorare per arrivare pronti all’inizio del campionato e fare la nostra parte.

Quali possono essere le principali avversarie della Vibonese?

Il Trapani sta facendo una bella squadra. Anche il Siracusa ha un bel gruppo, ho visto ha preso calciatori con cui ho giocato in passato. Ma noi non siamo da meno.