Calcio

Serie B, il Tar boccia la Reggina: sconfitta di Saladini e dramma di una città

Dichiarato improcedibile il ricorso della società amaranto, accolto quello del Lecco

Accolto il ricorso del Lecco, respinto in quanto “improcedibile” quello della Reggina. E’ questa la decisione del Tar del Lazio nelle sentenze riguardanti i reclami discussi in udienza ieri relativamente alle richieste di ammissione al prossimo campionato di Serie B. Le motivazioni saranno esposte dal Tribunale amministrativo regionale entro agosto. Venerdì si svolgerà un Consiglio federale della Figc che dovrà decidere i club che dovranno occupare le ultime due caselle rimaste vuote del prossimo campionato di Serie B 2023/24.

La Lega di Serie B, che aveva già deciso di iniziare comunque il campionato il 18 agosto – con il format delle 20 squadre – ha già prontamente inserito sul proprio sito ufficiale il club lombardo nel calendario e nella classifica, lasciando solo una X legata al destino del posto della Reggina. Il Brescia è pronto a sostituire i calabresi, mentre per quanto riguarda la Serie C al posto dell’escluso Siena verrà ufficializzato l’ingresso dell’Atalanta Under 23.

Felice Saladini, il patron a metà (ha venduto o no ad Ilari, non si è mai capito bene), a frittata fatta, decide di parlare, o meglio scrivere sul suo profilo social. Parlando di ingiustizia ed usando il solito refrain “Il Sud conta meno del Nord” che sa di pagnisteo sterile.

“Siamo tutti stupefatti dalla decisione del Tar – scrive sui social Saladini –. A quanto pare il mondo del calcio è impermeabile anche alle leggi dello Stato. Stiamo vedendo quali sono le conseguenze in tanti Club. Ieri ero in aula a difendere ancora una volta la Reggina e ho avuto una impressione, che non tutte le proprietà e non tutte le squadre siano uguali. Non potevo credere alle mie orecchie quando ho sentito dire all’avvocato della FIGC che la Reggina non sarebbe stata comunque ammessa. Questo dopo aver salvato l’anno scorso un club che non poteva iscriversi al campionato e, usando una legge dello stato, ristrutturato il suo debito garantendo nel corso dell’anno testa, cuore e soldi per dare lustro ad un intero territorio. Dunque pure la collocazione geografica sembra abbia il suo peso. Nonostante tutto, conservo la mia fiducia nelle istituzioni. Ci rifaremo al Consiglio di Stato.”.

Una fiducia fuori luogo visto che il Tar ha addirittura dichiarato “improcedibile” il ricorso amaranto. Di certo la Reggina non meritava questa fine ed il suo salvatore, quello che dopo Gallo aveva promesso mari e monti, non si è rivelato tale. E adesso? Aggrapparsi al Consiglio di Stato è come inseguire una chimera, vista la bocciatura sonora ottebuta in ogni sede.

I commenti al suo post, copme dire, sono quelli di chi (i tifosi della Reggina) si sente per l’ennesima volta tradito.