Non sempre la luccicante presenza delle stelle ha un significato specificatamente astronomico. E’ il mondo gastronomico, infatti, uno dei contesti che abbracciano tali stelle e in tal caso, la provincia vibonese, non brilla solo per i suoi prodotti che riempiono le tavole anche oltre la regione, ma soprattutto per i volti che creano il gusto, innalzandolo poi a quell’arte che si mischia con i sapori, questi ultimi perfezionati grazie all’alta passione e dedizione presenti in ogni preparazione del piatto. Anche la provincia vibonese può vantare le sue eccellenze in tale settore e, tra queste, rientra senza ombra di dubbio Irene Malfarà la quale, grazie alle sue mani e al suo palato, continua nel contribuire un sempre più elevato innalzamento delle qualità gastronomiche locali.
La proprietaria (già campionessa nazionale) della pizzeria “Miseria e Nobiltà” sita a Parghelia infatti, è la prima donna ad aver conquistato la Stella chef come pizzaiola. In altre parole tale premio viene assegnato valutando, inizialmente tramite un sopralluogo segreto, i prodotti e la gestione che il locale offre e chiamando poi a partecipare al concorso i determinati pizzaioli o (c’è da dirlo) pizzaiole.
Un riconoscimento questo che, oltre all’importanza che ricopre, conferma la grande perseveranza e l’elevata professionalità che da almeno otto anni (ovvero da quando la stessa Irene ha aperto il suo “Miseria e Nobiltà”) “sfornano” ogni giorno la tanta voglia di migliorarsi.
Continua a brillare forte la stella di Irene Malfarà, e non è certamente questo riconoscimento a legittimare le sue qualità e il suo talento: “Vorrei sottolineare che nel mondo della pizza è difficile prevalere sull’uomo – ha affermato la vincitrice di diversi campionati, tra i quali quello dello scorso ottobre a Scalea – ed è per questo che per me come donna ciò significato ancora maggiore. Quel che è certo è che non perderò mai la voglia e l’amore che ci metto in tale mestiere”. Il riconoscimento ufficiale alla guida chef di pizza stellato si terrà ad aprile in Campania.