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L’Italia alle Olimpiadi di Tokio senza inno e bandiera? Ecco perchè

Il Cio il prossimo 27 gennaio 2021 potrebbe sanzionare il nostro Paese se il governo non garantirà autonomia al Coni. Il tempo stringe.

Ad un mese esatto dall’esecutivo del Comitato olimpico internazionale, in calendario il 27 gennaio, il presidente del Coni Giovanni Malagò ha affrontato l’argomento ai microfoni di Rai Radio 1: “Quanto è grande il rischio di andare ai Giochi di Tokio senza inno e senza bandiera? È molto elevato perché, dopo aver speso impegni e promesse senza essere riusciti a ottenere la soluzione di tutto, siamo arrivati all’ultimo miglio. L’Italia in questi frangenti però dà il meglio di sé e tira fuori il coniglio dal cilindro: è abbastanza imbarazzante essere arrivati a questo punto, tutto sanno il rischio che corriamo, ci auguriamo che chi ha l’onere e la responsabilità di trovare la soluzione quantomeno mantenga la parola“.

In buona sostanza se il Governo italiano non interverrà per garantire autpnomia e indiependenza del Coni, l’Italia rischia di rimanere fuori dai Giochi e ogni atleta azzurro gareggerà sotto la bandiera del Cio.

Sotto accusa la nuova riforma dello sport voluta dal ministro Spadafora che viola l’autonomia del Coni, requisito indispensabile per il CIO. Questo perché come già spiegato da Malago’ “Il Coni allo stato attuale delle cose, cioè dopo la riforma dello sport, viola la Carta Olimpica e in particolare l’articolo numero 27 per la perdita di autonomia e competenze.