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Mamone (Unsic): «Riaprire le scuole adesso è folle, due settimane di dad non sono una tragedia»

«Occorre realismo. Ovviamente la scuola in presenza è la regola. Ma alla vigilia della riapertura degli istituti scolastici la situazione è doppiamente grave: il numero di studenti e docenti contagiati è in aumento e le lezioni rischiano di essere per pochi. Nel contempo è concreto il rischio che chi finora s’è salvato vada presto ad ingrossare le fila dei contagiati a causa di un mezzo pubblico affollato per raggiungere scuola o degli assembramenti» . A parlare così è il presidente di Unsic, sindacato dataoriale con sede a Vibo Valentia, Domenico Mamone, in riferimento alla scelta del Governo di riaprire tutte le scuole in presenza da lunedì 10 gennaio.

Una scelta che finisce per scontrarsi con le gravi situazioni epidemiche locali, che vedono sempre più ragazzi positivi al covid e che sta spingendo numerosi sindaci ad emettere ordinanze di chiusura delle scuolper porpio a partire da lunedì e fino al 15 gennaio.

«Meglio allora due o tre settimane di Dad sia per garantire in modo egualitario la scuola a tutti – osserva ancora Mamone e sia per evitare ulteriori problemi negli ospedali già affollati”. Scende nuovamente in campo l’Unsic, il sindacato datoriale che lo scorso anno ha promosso una petizione-record per la Dad dopo le vacanze di Natale, con oltre 203mila adesioni».