Una prima assoluta per Vibo Valentia, con qualche piccola variazione dovuta alla location: un mini Sleep Concert, che ha previsto sette brani, sette diversi autori nati un periodo temporale che abbraccia tutta la prima metà del novecento, dal 1912 sino al 1966.
Ma cosa è uno Sleep Concert ? Questa particolare pratica performativa di ricerca musicale è collegata ad uno studio di Terry Riley, compositore statunitense considerato uno dei maggiori rappresentanti della musica minimalista, ispiratosi alla filosofia Zen. Secondo Riley l’ascolto ripetitivo di un pattern ripreso constantemente consente la trasformazione dell’ascoltatore, come un mantra.
Questa interessante tesi fu approfondita da Robert Rich, anch’egli compostitore statunitense e uno dei maggiori esponenti di musica ambient, che ebbe la possibilità di definirla formalmente nel 1982.
L’aspetto fondamentale di tale pratica è che attraverso di essa è possibile indagare le fasi REM del sonno e influenzarle attraverso stimoli sonori. Rich realizzò il primo vero esperimento di Sleep Concert con un suo unico brano, suddiviso in tre parti, Somnium, della durata di otto ore, nel dormitorio della Stanford University.
Oggi è una pratica assai diffusa che prevede che gli spettatori siano invitati a recarsi sul luogo muniti di sacco a pelo, o che nei luoghi in cui si tiene la performance vi siano, per gli ascoltatori, dei materassi.
Questo è stato impossibile nella splendida sala concerti ex Gesuiti, così come la durata tradizionalmente prevista. Ma il mini Sleep Concert, seppure con le differenze illustrate, non ha impedito che la sensazione di immersione si realizzasse così come quel connubbio tra mondo esteriore e mondo interiore.

La performance
Un sottofondo elettronico, costituito da vento ed onde, ha caratterizzato l’intera serata in cui l’arpa e i vibrafoni, con la complicità di altre percussioni hanno guidato gli astanti in un percorso di circa un’ora e trenta. Come specificato nella introduzione, dall’arpista Floraleda Sacchi, i brani per la serata non hanno previsto pause, ma sono stati eseguiti come unica intera opera.
Due autori contemporanei
Di Max Richter, il più giovane dei compositori tra i migliori del XXI secolo, britannico nato nel 1966, è stato eseguito Dreem 1 dall’album Sleep del 2015. Composto da Richter con interventi della sua compagna, l’artista visiva Yulia Mahr il progetto è stato ideato per avere come durata l’intero ciclo di un riposo notturno. Richter si è avvalso nella progettazione della collaborazione del neuroscienziato americano David Eagleman per apprendere cosa accade nel cervello durante il sonno.
A seguire Strati 1-2-4 di Francesco di Fiore, italiano e contemporaneo di Richter, compositore di musica vocale e scenica. I brani eseguiti, composti originariamente per due pianoforti, vedono la prima assoluta, eseguita nel 2011, con la trasposizione per flauto, chitarra e pianoforte.
Un salto al primo novecento
E’ stata quindi la volta del compositore “più anziano” John Cage, nato a Los Angeles nel 1912, con In a Landscape. Appassionato di percussioni, studioso di dodecafonia, di casualità del timbro, e della pratica Zen, compone l’opera minimalista , che accompagnerà una danza, per solo pianoforte o arpa con l’idea che lo scopo della musica fosse “dissetare e quietare la mente rendendola suscettibile a influenze divine”. Nel brano una rigorosa struttura simmetrica che crea armonie ipnotiche. In Dream la musica segue una coreografia ritmica utilizzando un’inedita gamma di toni e una singola linea melodica che anticipa il minimalismo di Philip Glass.
I compositori dell’Est
Di Arvo Pärt, noto compositore estone la cui musica viene considerata minimalismo sacro, abbiamo potuto ascoltare Beatitudines. Pärt compone su due voci, una delle quali funge da accompagnamento e l’altra è la “melodia”, ovvero la voce principale. Il suo particolarissimo genere prende il nome di “tintinnabuli”, uno stile a metà fra monodia e polifonia, senza però rientrare realmente in nessuna delle due categorie.
Il brano Whilst you Dreamt di Peter Machajdik, compositore slovacco contemporaneo, nasce come composizione per quattro arpe, ed è stato arrangiato in seguito proprio da Floraleda Sacchi per arpa e marimba.
Di nuovo negli States
Di Philip Glass abbiamo ascoltato due brani: Truman’s sleep e Dream Fiji. Le sue composizioni nate sulla linea minimalista si spostano su generi più complessi. Truman’s sleep nasce come composizione per piano solo, un brano semplice dal punto di vista melodico ma complesso in termini strutturale. Molto noto per la sua presenza nel film A single man diretto da Tom Ford.
Dream Fiji è la notissima colonna sonora originale di “The Truman Show”.
Un passaggio in Asia
In conclusione di serata un brano di Joe Hisiaishi, Asian Dream Song. Compositore e scrittore di colonne sonore per i più famosi cineasti giapponesi, Hisiaishi compone Asian Deam Song per i giochi paralimpici di Nagano
Gli esecutori
Floraleda Sacchi è una delle arpiste più originali e versatili della scena internazionale. Ha registrato per etichette come Decca, Deutsche Grammophon, Brilliant Classics e Amadeus Arte, superando i due milioni di stream annui. Vincitrice di numerosi concorsi internazionali, si è esibita nelle più prestigiose sale da concerto dei cinque continenti.
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Dal 2015 ha avviato un percorso artistico personale in cui unisce elettronica, composizione e sperimentazione sonora, sviluppando una poetica musicale intima e innovativa. Tra i suoi progetti più noti, le musiche per lo spettacolo Donna non rieducabile, trasposto anche in film da Rai 2 e presentato alla 66ª Mostra del Cinema di Venezia.
Vittorino Naso, è una delle personalità più poliedriche nel panorama delle percussioni.
Ha collaborato con le più importanti orchestre italiane e internazionali – tra cui l’Accademia di Santa Cecilia, il Teatro dell’Opera di Roma, la RAI – sotto la direzione di maestri quali Riccardo Chailly, Lorin Maazel, Mstislav Rostropovich, Yuri Temirkanov, Antonio Pappano, Ennio Morricone. Si è esibito in sale prestigiose come Musikverein di Vienna, Scala di Milano, Barbican Centre di Londra, Philarmonie di Colonia, e in tournée in oltre 30 paesi.
Ha partecipato a festival di rilievo come Roma Europa, Festival Enescu, MusikTriennale, Kontraste, e ha collaborato con autori come Nicola Piovani, Franco Piersanti e Germano Mazzocchetti in numerose colonne sonore, tra cui La vita è bella, Malèna, Pinocchio e La stanza del figlio.
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