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Torna l’ora legale, lancette avanti di un’ora nella notte

Come ogni anno ecco con l’arrivo della primavera torna l’ora legale. Il nuovo orario entra in vigore questa notte, tra sabato 26 e domenica 27 marzo.
Alle 2:00 di notte dovremo spostare avanti la lancetta di un’ora, alle 3:00. L’ora legale durerà fino a domenica 23 ottobre, quando rientrerà in vigore l’ora solare.
Cosa significa in pratica? Che domani mattina dormiremo un’ora in meno, ma l’ottima notizia è che avremo più luce la sera.

Perché si cambia l’ora?

Il motivo è sostanzialmente quello di sfruttare di più la luce e il calore del sole, e quindi consumare meno energia, ottenendo un notevole risparmio energetico.

Per spiegarlo semplicemente con un numero, grazie all’ora legale, solo in Italia, in 6 anni sono stati risparmiati ben 6 miliardi di Kilowatt/h, pari al fabbisogno annuo medio di circa 1 milione di famiglie italiane: tradotto, significa un risparmio di circa 900 milioni di euro.

Quando verrà tolta l’ora legale

Il Parlamento Ue aveva approvato una risoluzione sull’abolizione dell’ora legale con 410 voti a favore, 192 contrari e 51 astensioni. Nel 2018 si era anche tenuto un referendum, a cui avevano partecipato però appena 5 milioni di cittadini, per lo più dei Paesi del Nord Europa: l’84% di loro si era detto favorevole a cancellare questo sistema.

Fortunatamente poi sembra essere prevalsa la linea secondo cui ciascuno Stato membro decide per sé. Secondo questa norma, chi tra gli Stati europei avesse deciso di mantenere l’ora legale, dal 27 marzo 2022 non avrebbe più dovuto regolare gli orologi.

Comunque per ora, in Italia, non cambia nulla e continua a restare in vigore il vecchio sistema del cambio dell’ora.
Spostando in avanti le lancette di un’ora, si ritarda l’uso della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei 7 mesi in cui sarà in vigore, grazie all’ora legale l’Italia risparmierà oltre 190 milioni di euro e avrà un minor consumo di energia elettrica, pari a circa 420 milioni di kilowattora, che equivalgono al fabbisogno medio annuo di circa 150mila famiglie.

A stimarlo è Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, che prevede “un importante beneficio ambientale”, quantificabile in un taglio di ben 200mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera.

I mesi che fanno registrare il maggior risparmio energetico sono aprile e ottobre. Dal 2004 al 2021, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 10,5 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di oltre 1,8 miliardi di euro.