È il primo polmone verde della provincia di Vibo Valentia che si incontra lasciando il mare e la zona costiera.
È il bosco Fellà una macchia mediterranea che nel suo interno racchiude storie e leggende, con la presenza dei basiliani che di fatto hanno sviluppato l’area.
Il Fellà, infatti ha tra le sue peculiarità la zona verde ma con delle piante officinali che spesso venivano usate come medicinali prima ancora dell’avvento della chimica farmaceutica. Di questo erano molto bravi i monaci che abitavano la zona, tanto da essere considerata sacra.
L’area del Fellà si trova quasi interamente nel comune di Filogaso, una parte anche in quella di San Nicola da Crissa, con il comune che insieme a Calabria Verde che ha provveduto alla pulizia dell’area per cercare di evitare gli incendi e soprattutto rendere più accessibile l’area picnic e la zona dove sono custoditi i ruderi della chiesa della Madonna dell’Arco.

Dell’edificio è rimasto poco o nulla, ma le mura della chiesa sono un simbolo per due intere comunità, quella di Filogaso e di San Nicola. Da qui ogni anno partivano in pellegrinaggio migliaia di persone per rendere omaggio alla Madonna, con la devozione che ancora oggi rimane forte. Calabria Verde ha ripristinato delle opere presenti nel bosco Fellà, facendo tornare agli antichi splendori anche la zona dei ruderi della Chiesa dell’Arco.
Sono stati, inoltre, costruiti nuovi barbecue presso l’area adiacente la casermetta. Il bosco Fellà è un patrimonio prezioso per il nostro comune, è nostra intenzione continuare lavori per impreziosirlo e renderlo fruibile. Del Fellà e la Madonna dell’Arco, nel corso degli anni a vario titolo si sono interessati studiosi e scrittori, ultimi il libro di Bruno Congiustì e Michele Roccisano “Fellà il bosco che parla” e la Consulta delle associazioni della Valle dell’Angitola diretta da Totò Parisi che l’ha inserito nell’itinerario turistico basiliano da proporre ai tour operator.