Nato a Soriano Calabro dopo gli studi spostò la sua attenzione nel capoluogo di regione, dove raggiunse risultati rimasti nella storia del calcio.
Trentasei anni senza Nicola Ceravolo. E’ passato più di un trentennio dalla morte dello storico presidente del Catanzaro avvenuto il 20 maggio del 1988. Tanta è la storia scritta da una figura così importante, come la promozione dei giallorossi in Serie B nel 1931. La prima squadra calabrese a riuscirci. Dal 1958 prende in mano le redini della formazione giallorossa, scrivendo pagine indelebili nella storia calcistica catanzarese come la finale di Coppa Italia raggiunta nella stagione 1965/66, persa poi contro la Fiorentina. Insomma, emblema del calcio catanzarese e padre di molte gioie, capace di portare entusiasmo, speranza e prestigio ad una piazza che sotto la sua ala è cresciuta in maniera esponenziale.
A piangere una figura sportiva così importante, però, è anche Soriano Calabro, il suo paese d’origine che non lo ha mai dimenticato ed il quale ha scelto, per i decenni successivi, di sostenere la causa giallorossa con orgoglio e un pizzico di vanto per quel “compaesano” che si è saputo distinguere portando con sé la preziosa eredità di essere sorianese. Sono passati trentasei anni dalla morte di un volto che, da Soriano a Catanzaro, rimane ben chiaro e nitido, come un ricordo che sembra quasi toccare la realtà.