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A Tropea settembre è tutto un Teatro d’aMare. Il programma

Teatro d’aMare è un festival organizzato dall’associazione LaboArt Tropea APS e promosso dal Comune di Tropea. Il festival giunge nel 2022 alla sua sesta edizione. L’idea alla base di questa edizione è quella di fondere i linguaggi delle compagnie coinvolte con le bellezze storico-culturali presenti all’interno del Comune di Tropea. Una tre giorni che coinvolgerà diverse tra le più importanti compagnie di teatro e danza contemporanea a livello nazionale attraverso spettacoli site-specific, pensati per valorizzare i luoghi del festival. Gli spettacoli del 2022 rappresentano il meglio che offre la scena contemporanea nazionale. Premiati dal pieno consenso del pubblico, prima che dai giudizi dei critici dei maggiori premi nazionali, gli spettacoli scelti per questa edizione aprono spunti di riflessione sulle problematiche più urgenti che stanno nascendo in epoca contemporanea, utilizzando i più svariati linguaggi. Giocando con le virtù e i vizi della nostra epoca, le compagnie in cartellone riescono a fare un connubio tra l’innovazione dei loro metodi e i gradi emotivi più atavici del teatro. L’universalità dei messaggi veicolati assume in questi spettacoli un ruolo catartico che spinge il pubblico a riflettere su se stesso, su alcune delle questioni più urgenti dell’epoca in cui vive nonché sul suo ruolo all’interno della società.

PROGRAMMA

Lunedì 5 settembre, ore 19:30 Tropea, Giardino del Museo Diocesano
LANGELO (danza 35’)
Ideazione e presenza: Alessandra Cristiani
Una visione anomala insinua intimità tra eresia e redenzione. Il corpo si intreccia al silenzio. Ogni grammo di silenzio trova la sua fisicità in essere, come se in ogni angolo interno esterno, visibile invisibile, un seme fosse posto e covato e fiorisse.

Sabato 10 settembre, ore 20:00/22:15 (doppia replica) Tropea, Cappella dei Nobili
ARTURO (teatro 55’)
di e con: Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich;
scena: Fiammetta Mandich; suono: Dario Costa; luci: Marco Guarrera; illustrazioni: Margherita Nardinocchi;
grafica: Simone Galli, Margherita Nardinocchi; assistenza e cura: Anna Ida Cortese; produzione: Florian Metateatro; Rueda/Habitas.
Arturo non è uno spettacolo, bensì un accadimento, un incontro. Laura e Niccolò fanno i conti con la perdita dei rispettivi padri. Arturo diventa la forma della loro memoria, in cui i racconti, i giochi, le date, gli aneddoti, le parole si trasformano in pezzi di un grande puzzle.

Domenica 11 settembre, ore.20:00/22:15 (doppia replica) Tropea, Giardino del Museo Diocesano
AMANDA. Colei che deve essere amata (teatro 55’)
ideazione e drammaturgia: Fratelli Carchidi; con: Antonella Carchidi;
regia: Francesco Carchidi, Francesco Aiello; supervisione alla regia: Maria Grazia Teramo;
musiche originali: Remo De Vico; disegno luci: Jacopo Andrea Caruso;
foto di scena: Laura Cortose, Luna Loiero; prodotto da: LaboArt Tropea;
con il sostegno di: Teatro del Carro, PimOff Milano.
Amanda, protagonista della storia, soffre di acufene, disturbo dell’ascolto. L’acufene è un suono fantasma, persiste a lungo, spesso tutta la vita. L’acufene è un pretesto per dare inizio ad un dialogo interiore. Acufene diventa personaggio, abita il corpo della protagonista e si presenta sotto le sembianze di una figura maschile, preponderante, che vuole comandare, determinare i pensieri e le azioni di Amanda.

Lunedì 12 settembre, ore 21:30 Tropea, Teatro del Porto
TIRESIAS (teatro 50’)
un progetto di BLUEMOTION; da: Hold your own/resta te stessa di Kate Tempest;
regia: Giorgina Pi; con: Gabriele Portoghese;
dimensione sonora: Collettivo Angelo Mai; bagliori: Maria Vittoria Tessitore, echi: Vasilis Dramountanis; traduzione: Riccardo Duranti; costumi: Sandra Cardini; luci: Andrea Gallo; direzione di produzione: Alessia Esposito; comunicazione: Benedetta Boggio; una produzione: 369gradi/Angelo Mai/Bluemotion
Tiresia è il veggente che sa, che conosce ciò che si dovrebbe fare. Fa paura ascoltarlo. Quando i suoi occhi smettono di vedere iniziano a leggere il futuro. Tiresia è tramite tra l’umano e il divino, vive nelle piccole cose. Tante vite in una vita, tante e tanti noi in continua metamorfosi per rimanere ciò che scopriamo di essere.