Superlega

Callipo Vibo, il centrale Davide Candellaro avverte: «Attenti a Trento, ha grandi giocatori»

Dopo sei mesi riaprono dopodomani, domenica 17 ottobre (ore 20.30 – diretta www.volleyballworld.tv ) le porte del PalaMaiata per l’esordio in casa della Tonno Callipo Vibo Valentia al cospetto dei quotati avversari dell’Itas Trentino. Era il 18 aprile quando la formazione giallorossa si congedava dal campo amico perdendo con Milano 3-0, nell’ultima gara della Challenge Cup. Sarà una riapertura speciale all’insegna del ritorno dei i tifosi nella percentuale del 60% della capienza. Finalmente dopo una lunga lontananza forzata si potrà tornare ad ammirare nuovamente lo spettacolo colorato e caloroso dei tifosi sulle gradinate del palazzetto vibonese.

L’unico ex della contesa è il centrale della Tonno Callipo, Davide Candellaro che ha giocato a Trento due stagioni dal 2018 al 2020. «Sono state annate intensespiega Candellaro -, devo molto ad alcune persone di quella società. A quel periodo mi legano ricordi molto belli come le conquiste di trofei importanti, un Mondiale per Club ed una Coppa Cev. Domenica sarà una gara difficile e, nonostante abbia operato un grande cambiamento, Trento resta una squadra da temere perché può contare su tanti giocatori di calibro internazionale»

L’esordio di Taranto è stato oltremodo promettente per la Callipo. «L’inizio del campionato è sempre particolare ammette Candellaro -, nel senso che è il momento delle prime volte. Per noi sarà la prima in casa per cui si prevede che al PalaMaiata si respirerà un’aria frizzante, e questo ci aiuterà molto».

«Siamo appena alla seconda giornata, non posso fare previsioni conclude il centrale veneto della Tonno CallipoCi sono ancora 21 gare da giocare, e specie quest’anno soltanto all’ultima palla si potrà dire cosa si è raccolto. Il fatto di avere il supporto del nostro pubblico ci caricherà nei momenti di difficoltà. Punteremo a giocare e divertirci mettendo in conto che fino alla fine e in qualsiasi momento l’esito della contesa può cambiare».