Serie C

La telenovela del fallimento del Catania: quando la giustizia non è uguale per tutti

Il Tribunale di Catania continua a procrastinare il giorno del giudizio e consente alla società (fallita) di proseguire il campionato. E’ giusto?.

“Trattandosi di vicenda di particolare interesse sociale, si comunica che … il Tribunale di Catania ha disposto la prorogra dello stato di esercizio provvisorio fino al 17 marzo…”, questo si legge in un laconico comunicato a firma del presidente del tribunale etneo. Così è arrivata ieri la terza proroga che sa di smanioso tentativo di salvare il salvabile, o meglio di tenere in vita il Catania Calcio a dispetto di chi i conti in regola li ha e li ha sempre avuti. In tutto questo deve far riflettere l’assoluto silenzio (imbarrazzante e forse imbarazzato) del presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, in una situazione che ha del paradossale ormai e che mina la credibilità del calcio professionistico.

Con il dovuto rispetto per Catania e per i tifosi del Catania, si è rilevato da più parti che se si fosse trattato di un’altra squadra con una piazza minore, a quest’ora la giustizia avrebbe trionfato con la dichiarazione del fallimento, la negazione dell’esercizio provvisorio e l’esclusione dal campionato di competenza. In pratica, se si fosse trattato – tanto per fare un esempio – del Papaglionti, la società sarebbe già stata dichiarata fallita da tempo e spedita in quarta categoria (che sarebbe stata creata appositamente). Ma allora la giustizia non è uguale per tutti?

Apprendiamo che il Tribunale sta valutando una terza asta (che sicuramente ci sarà) per il titolo sportivo ad una cifra inferiore a 500 mila euro. La domanda che sorge spontanea è: perchè si consente a una società super indebitata di continuare ad indebitarsi? Chi pagherà i creditori?

Cosa succederà il 17 marzo? Una delle ipotesi (residuale, a questo punto visto come stanno andando le cose) è la cessazione dell’esercizio provvisorio. Cosa succederebbe al campionato. iPer regolamento, in caso di fallimento la società verrebbe esclusa e la classifica si riscriverebbe togliendo a tutte le squadre i punti acquisiti contro la società fallita. In caso di assenza del Catania ecco come asarebbe la classifica oggi:

Bari 55
Virtus Francavilla 52
Catanzaro 51
Avellino 48
Palermo 45
Monopoli 40
Turris 39
Latina 39
Foggia (-2) 37
AZ Picerno 37
Monterosi Tuscia 37
Juve Stabia 36
Campobasso 32
Taranto 31
ACR Messina 31
Paganese 23
Potenza 23
Fidelis Andria 22
Vibonese 16

La Vibonese sarebbe distante 6 punti dall’Andria e 7 da Potenza e Paganese e, con il Catania escluso, sarebbe nei play out. Mentre nelle posizioni di alta classifica seconda diventerebbe la Virtus Francavilla a 3 lunghezze dal Bari, con il Catanzaro terzo.