Serie D

Locri, Mollica: “Obiettivo salvezza. Reggina? Porte aperte se necessario”

Il presidente del Cavallo Alato apre ad un ipotetico trasferimento del titolo a Reggio

“Chi me l’ha fatto fare? più che altro sono stato costretto a continuare la mia avventura alla guida del Locri. Avevo deciso di lasciare, ma nessuno si è fatto concretamente avanti per rilevare la società”. Inizia con queste parole l’intervista che Giuseppe Mollica,presidente del Locri ci ha rilasciato in esclusiva. Come è noto la squadra del Cavallo Alato è stata iscritta in extremis al campionato di Serie D dallo stesso Mollica, dopo che tutti i tentativi fatti da altri, compreso il Comune, si sono conclusi con un nulla di fatto.

“Dopo quattro anni, per motivi personali avevo deciso di lasciare – aggiunge il patron amaranto -, ma al mio appello non è seguito nulla: solo delle chiacchiere fatte da ex dirigenti, ex presidenti, ma nulla di concreto, nonostante che io avessi annunciato la mia intezione di lasciare già ad aprile. A giugno solo un gruppo di persone che era già nel calcio femminile, si era fatto avanti, ma anche qui è finito con un nulla di fatto”.

Ad un certo punto ha consegnato il titolo al Comune, che poi l’ha rispedito al mittente…

Secondo me il titolo non appartiene al Comune in quanto ente pubblico, ma alla società e a chi la rappresenta. Seguendo le pressioni pubbliche alla fine, comunque, ho consegnato la squadra al sindaco. A due giorni dalla scadenza del termine per l’iscrizione mi è stata restituita, ed a questo punto per non sentirmi colpevolizzato, ho deciso con i miei collaboratori di iscirivere la squadra, nella speranza che qualcuno si avvicinasse per darci una mano o prendere il mio posto”.

Anche dopo l’iscrizione non si è mosso nulla, ma Lei ha deciso comunque di andare avanti individuando il tecnico Panarello e confermando il ds Tropea, come mai?

“Ci tengo a sottolineare che ho iscritto la squadra con miei soldi, non ho avuto l’aiuto di nessuno. Non possiamo dire che la città di Locri abbia partecipato in qualche modo. Ho dovuto ottenere le liberatorie dai giocatori pagando di tasca mia o con assegni, ma nessuna di queste grandi cordate di cui si parla sui social, si è fatta vedere. A questo punto non potevo che proseguire per non dilapidare un patrimonio sportivo importante”.

Come riparte il Locri nella nuova stagione, allora, e quali sono gli obiettivi?

“Si riparte con lo stesos obiettivo dell’anno scorso. Come un anno fa ci dovevamo salvare, anche quest’anno dovremo provare a fare la stessa cosa. Mi rendo conto che è difficile, perchè abbiamo una squadra che è stata smembrata con molti giocatori che, giustamente, si sono accasati altrove”.

Che fine ha fatto l’ipotesi di una sorta di squadra-colonia argentina?

“Si sono presentati un gruppo di argentini e spagnoli, dopo un gran parlare sono scomparsi. Sembra cosa fatta, avevamo mandato documenti da valutare, ma come detto, di fatto, non si è più visto nessuno.”

Qualcuno dice che il Lcri potrebbe essere un’ancora di salvezza per la Reggina, qualora gli amaranto perdano anche al Consiglio di Stato, che cosa può dirci?

“Sinceramente, di concreto sul mio tavolo non è arrivato nulla, ma a questo punto lancio io una proposta. Se la Reggina non dovesse essere iscritta al campionato di Serie B, io sono pronto a qualsiasi ipotesi di accordo, se il Locri può essere utile per fare continuare il calcio a Reggio Calabria”.