Ciclismo

Pantani e la Calabria, l’inizio dalla Sei Giorni del Sole: il ricordo dello Sporting di Mileto

1989 e 1999, sono due date destinate a rimanere nella storia sfortunata e allo stesso tempo leggendaria del Pirata

1989 e 1999, sono due date destinate a rimanere nella storia sfortunata e allo stesso tempo leggendaria di Marco Pantani. Era il 19 luglio 1989 quando Marco Pantani vinse la Martirano-San Mango d’Aquino di 110 chilometri, seconda tappa della Sei Giorni del Sole, importante appuntamento del calendario dilettantistico calabrese ed italiano organizzato dallo Sporting Club di Mileto guidato da patron Mimmo Bulzomì. In quella edizione il Pirata riuscì a conquistare due vittorie di tappa. La seconda fu l’arrivo a Squillace di due giorni dopo. Pantani aveva 19 anni. Da professionista tornò a Vibo Valentia nel 1996 per presentare la Sei gioni del Sole al 501 Hotel, corsa da cui aveva veramente ricevuto tanto e a cui voleva dare il suo contributo d’immagine.

La presentazione della Sei Giorni del Sole del 1996 al 501 di Vibo Valentia

Dieci anni, il 18 maggio del 1999, Pantani si presenta al Giro alla partenza della tappa da Vibo Valentia alle Terme Luigiane, da trionfatore del Tour e del Giro del 1998, acclamato e ricercato da tutti. Una stella destinata a cadere qualche mese dopo, il 5 giugno quando arrivò l’inatteso stop dell’antidoping, una vicenda su cui ancora si indaga. Pantani aveva fatto un test per conto suo la sera prima, e l’ematocrito era al 48%, sotto il limite di 50. Poi, quella mattina, all’hotel Touring, fu chiamato al controllo ed emerse un valore di ematocrito pari al 52%. Il campione di Cesenatico fu squalificato dal Giro d’Italia. Quello stesso giorno, Il 5 giugno , Pantani ripeté gli esami poche ore dopo, all’ospedale di Imola, e risultò avere un valore di 48%. I dubbi, mai fugati, è che la provetta venne manomessa.

La tappa di Vibo Valentia del 1999, sopra Bulzomì consegna un riconoscimento a Pantani

Le due date calabresi rimangono, pertanto, l’inizio e l’apice della carriera del Pirata. La caduta è arrivata dopo ed anche la disperazione e l’idea di essere “stato fregato”. Un’idea che gli italiani hanno fatto propria: troppe incoerenze e contraddizioni hanno accompagnato quell’esame che ne ha decretato la fine sportiva.
A venti anni dalla sua morte, il 14 febbraio del 2004, lo Sporting Club di Mileto lo ricorda con il presidente Mimmo Bulzomì, vera anima del ciclismo calabrese. “E’ sempre con grande emozione che ricordo Marco Pantani – spiega il patron di Mileto -. Ha iniziato la sua avventura con la sua prima vittoria tra i dilettanti nella Corsa del Sole e poi lo abbiamo visto protagonista sulle strade del grande ciclismo. Ricordo la grande accoglienza che ebbe a Vibo Valentia nella partenza della tappa del 1999, con arrivo alle Terme Luigiane. Da lì a poco sarebbe arrivato l’antidoping che ancora oggi ha lasciato tanti dubbi negli amanti del ciclismo oltre che nei tifosi di Marco“.
Tra le iniziative del patron Bulzomì per onorare Pantani c’è quella del gemellaggio tra lo Sporting Club di Mileto e Cesenatico, la città natale del Pirata. “Vogliamo ricordarlo e vogliamo che presto la verità emerga a galla – spiega ancora Bulzomì -. Abbiamo incontrato la mamma e le abbiamo detto che siamo dalla sua parte. Per onorarlo qualche anno fa a vevamo proposto la creazione di un velodromo tra Vibo Valentia e Mileto, ma l’idea putroppo non ha trovato riscontro.”.

In attesa che la Giustizia sia fatta per quello strano episodio che lo mise fuori gioco, il Tour de France fa un omaggio al Pirata: quest’anno la seconda tappa della Grande Boucle, che prenderà il via da Firenze, partirà dalla sua Cesenatico il 30 giugno con arrivo a Bologna.

Le prime tre tappe del Tour 2024 (pagina Fb Tour de France)