L’estremo difensore del Capo Vaticano ricorda la sua esperienza in attacco a Melicucco
E’ sicuramente il giocatore di Promozione più attenzionato in questi giorni. Il video del suo gol al 94′ su calcio di punizione, che ha consentito al Capo Vaticano ri raggiungere il pareggio a Roccella, ha fatto il giro del web. Ma Salvatore Piccolo non è nuovo a questi exploit. Il capitano neroverde già in passato si è cimentato con altre situazioni del genere, andando a segno. Piccolo ha parlato di questa sua esperienza ai microfoni di Radio Onda Verde. Ecco cosa ha dichiarato.
Come ti è venuta l’idea di andare lì sul pallone a tirare eri d’accordo con i compagni o hai preso l’iniziativa?
Mi trovavo già da un minuto prima su un calcio in area per dare una mano ai compagni, poi sulla respinta della loro difesa è arrivato un fallo e un calcio di punizione. Quindi ho sistemato la palla e ho tirato.
Una traiettoria perfetta, irraggiungibile per il tuo collega dall’altra parte. Un tiro balistico da attaccante puro
Oltre ad avere un buon tiro, ho il vantaggio che da portiere conosco anche il piazzamento tecnico fatto bene o fatto male e quindi ha deciso di calciare proprio con quella traiettoria, sapendo che il collega avversario non ci sarebbe mai potuto arrivare.
Questo conferma che oggi con le regole che sono cambiate negli ultimi anni dove non è più possibile raccogliere il pallone con le mani nei retropassaggi, il portiere ha sempre i piedi più buoni. Durante gli allenamenti provi questo tipo di conclusione?
Quando finisco il lavoro col preparatore dei portieri mi dedico a provare qualche tiro da lontano. L’ho fatto sempre, quello di domenica non è il primo gol che faccio. Ho già segnato in promozione e in prima categoria. Un anno per un problema alla mano sarei dovuto rimanere fermo, allora decisi di giocare da attaccante in Seconda Categoria a Melicucco dove realizzai 22 gol e vincemmo il campionato.
La foto di copertina è di Michele La Rocca/Vibosport