Calcio

Rino Cesarano: “Quando Calzona ricevette la chiamata dal Napoli era al porto di Vibo”

Lo storico giornalista del Corriere dello Sport racconta il retroscena sui suoi canali social. E riallaccia i ricordi

NAPOLI – Rino Cesarano, giornalista storico del Corriere dello Sport, attraverso i suoi canali social ha rivelato un retroscena che riguarda l’attuale tecnico del Napoli, Francesco Calzona, originario di Cessaniti. Come riporta Cesarano, il neo tecnico azzurro momento della chiamata di Chiavelli, dirigente azzurro, per sostituire Mazzarri era in Calabria. Lo stesso Calzona ha detto:
 “Mi trovavo in Calabria perché i miei genitori vivono li. Dovevo stare quattro giorni ma non è stato così. Stavo camminando al mare, stavo aspettando un peschereccio col pesce fresco e ho ricevuto una chiamata da un dirigente del Napoli e chiaramente non ho comprato il pesce“.
 Adesso Cesarano racconta di sapere dove si trovasse quel giorno il tecnico di Cessaniti:Conosco quel porto dove si trovava Francesco Calzona quando ricevette la chiamata di un dirigente del Napoli (presumibilmente Chiavelli) per sostituire Mazzarri – scrive Cesarano – E’ il porto di Vibo Valentia che dista una manciata di chilometri da Cessaniti, paesino natio del tecnico. Lì, di pomeriggio rientrano i pescherecci ed è uno spettacolo di colori, calore con l’odore del mare che ti penetra nelle narici. Un giorno, alcuni amici di Pizzo Calabro, m’invitarono ad andare con loro a vedere l’arrivo dei pescherecci a Vibo Marina. Accettai subito. E’ qualcosa di indescrivibile. Rilassante e sorprendente al tempo stesso. Ogni equipaggio, pur stremato dalla nottata in mare, si vanta del proprio pescato e canta a voce alta mentre separa e sistema il pesce nei contenitori di polistirolo”.

“Facce consumate dal lavoro ma alcune soddisfatte, altre meno – aggiunge il giornalista partenopeo -. Facce abbronzate anche d’inverno. Dissi ai miei amici di voler comprare anche io qualcosa. Ci avvicinammo al peschereccio più fornito. “Mi raccomando questo è un giornalista di Napoli che ama la Calabria, fagli il prezzo buono”. Chiesi un chilo di gamberi rossi, tipo quelli di Mazara, e due saraghi. E il pescatore esclamò: “Si vede che viene da Napoli. Mi dia quello che vuole lei”. Lascia 25mila lire (non c’era ancora l’euro) e lui aggiunse spontaneamente un’altra bella manciata di gamberi. Nel viaggio di ritorno comprai anche le cipolle rosse e il tonno Callipo a pinne gialle. Gli amici, invece, vollero farmi assaggiare il tartufo di Pizzo, una prelibatezza di gelato. Al Sud siamo fatti così”.