MESSINA – Una boccata d’ossigeno per l’ACR Messina, ma il futuro resta appeso a un filo. Il Tribunale di Messina ha accolto il ricorso ex art. 40 del Codice della crisi d’impresa presentato dai legali del club, gli avvocati Gianpiero Picciolo e Giuseppe Cicciari, respingendo l’eccezione di inammissibilità avanzata dalla Procura. Una decisione che consente alla società giallorossa di evitare, almeno per ora, la liquidazione giudiziale, ma che non cancella i problemi: l’iscrizione al prossimo campionato di Serie D è tutt’altro che certa.
Il giudice ha concesso 60 giorni di tempo all’ACR Messina per presentare un piano di risanamento ufficiale, che potrà essere un concordato preventivo, un piano attestato o un accordo di ristrutturazione dei debiti. In ogni caso, dovrà essere accompagnato dalla documentazione completa e dalla relazione di un professionista indipendente.
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Un debito pesante e l’ombra dell’esclusione
Durante l’udienza, i legali del club hanno prodotto i bilanci degli ultimi tre esercizi (2021, 2022 e 2023), l’elenco dei creditori e la conferma di una rateizzazione già ottenuta con l’Agenzia delle Entrate per un ammontare di circa 730.000 euro di tributi non versati. Un passo importante, ma non ancora sufficiente.
La situazione finanziaria del club, infatti, resta gravemente compromessa. E i tempi della giustizia non sempre coincidono con quelli dello sport: la scadenza per la presentazione della domanda di iscrizione alla Serie D 2025/26 è fissata per il 10 luglio. Se entro quella data non sarà depositato un piano completo e approvato o almeno giudicato affidabile, il rischio concreto è che l’ACR non venga ammesso al prossimo campionato.
Il precedente recente e la corsa contro il tempo

Il club messinese non è nuovo a crisi societarie. Solo lo scorso anno è riuscito a evitare il baratro grazie a interventi tampone, ma stavolta la situazione è più strutturale: la procedura ex art. 40 cc.ii. è un’ultima via per evitare il fallimento formale. Tuttavia, in assenza di un piano di risanamento chiaro e sostenuto da garanzie reali, la FIGC difficilmente concederà l’ammissione al campionato.
Il campo aspetta, ma la priorità è la sopravvivenza
Sul fronte tecnico, tutto è fermo. Nessuna ufficialità sul nuovo allenatore, mercato bloccato e rosa praticamente da rifondare. Ma prima ancora della costruzione della squadra, l’obiettivo primario è uno solo: iscriversi alla Serie D.
In attesa che il piano venga presentato e valutato, tifosi e addetti ai lavori restano col fiato sospeso. ACR Messina rischia di non comparire ai nastri di partenza della prossima stagione, con conseguenze devastanti per la piazza, la storia del club e il movimento calcistico cittadino.