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Servillo illumina la serata dedicata al Capitano Cremona

Ieri sera si è svolto il penultimo appuntamento di Vibo in scena.

Il programma prevedeva il ricordo del capitano Nazareno Cremona, eroe vibonese scomparso durante la Prima Guerra Mondiale, e a seguire lo spettacolo Parientes del trio italo argentino composto da Peppe Servillo, Natalio Mangalavite e Javier Girotto.
La serata, inizialmente prevista all’aperto per soddisfare la grande richiesta del pubblico e organizzata da Maria Teresa Marzano, sembrava compromessa da una perturbazione improvvisa che ne aveva ritardato l’inizio previsto per le 20.30 facendo addirittura paventare l’annullamento del concerto quando la pioggia è iniziata a cadere fitta su Vibo Valentia.
Ma alla fine si è deciso di spostare tutto nell’atrio di palazzo Gagliardi che garantiva sia lo spazio necessario che la altrettanto necessaria atmosfera e l’attesa e la pazienza dei tanti spettatori accorsi è stata ampiamente ripagata da una esibizione memorabile.

Il breve ricordo del capitano Cremona, eroe vibonese, attraverso le parole di Giuseppe Ungaretti che con lui aveva combattuto sul Carso ( “… la figura splendente di umanità del capitano Cremona, laggiù nel silenzio di questo mio cuore, pesa come una pietra” ) è stato introdotto dal saluto del sindaco Limardo e dall’assessore alla Cultura Rotino e affidato alla voce dell’attore vibonese Giuseppe Ingoglia.

Poi hanno preso la scena i due artisti argentini Mangalavite e Girotto che hanno preparato l’ingresso del grande Peppe Servillo per uno spettacolo di grande raffinatezza e umorismo dedicato alla filosofia dei “parientes” , i parenti d’Argentina, che è poi quella che innerva tutte le famiglie e soprattutto le famiglie del sud.
Muovendosi tra tanghi, milonghe e canzoni originali così belle da sembrare già dei classici, i tre musicisti hanno raccontato le tenerezze, i sentimenti, gli amori e gli odi che chiunque abbia una famiglia abbastanza grande può riconoscere: il piano di Mangalavite e il sax di Girotto hanno emozionato il pubblico e le parole cantate da Servillo hanno sottolineato i momenti migliori dello spettacolo con storie di umanità dolente e viva.
Bellissimo il finale del concerto con una intensa Vuelvo al sur e poi i bis: prima U’ piscispada di Modugno, una versione drammatica e teatrale per sola voce e tamburo che ha restituito intatta quella storia di amore e morte e poi Felicità di Lucio Dalla cantata da Servillo e poi in coro da tutto il pubblico in un momento che ha suggellato come si deve una serata perfetta.

Servillo, Mangalavite e Ghirotto a palazzo Gagliard (foto Guido Milli)
la sindaca di Vibo Valentia, Maria Limardo (foto Guido Milli)