Serie D

Stadio Luigi Razza, botta e risposta tra Vibonese e Comune di Vibo

La sindaca attacca il dg Gagliardi, ma il club di via Piazza d’Armi fa quadrato.E la Digos va a Palazzo Razza

Botta e risposta tra il Comune di Vibo Valentia, nella persona del sindaco Maria Limardo, e la Us Vibonese, nella persona del direttore generale Antonello Gagliardi. Il dirigente rossoblu nel corso della trasmissione Fuorigioco su Radio Onnda Verde aveva rimarcato come dal Comune dopo oltre sei mesi non fosse stato partorito il bando per la gestione dello stadio Luigi Razza, usando parole forti anche facendo il paragone con lo stadio di Siracusa, dove la Vibonese aveva giocato il giorno prima.

La sindaca Limardo, anzichè rispondere in merito, si è piccata tanto da alzare i toni del dibattito. “Il signor Gagliardi, con le sue insinuazioni, ha davvero passato il limitescrive la sindaca in un lungo comunicato stampa -. Lo invito a chiarire pubblicamente, ed anche a denunciare nelle sedi opportune se lo ritiene, i contorni delle sue accuse. Ed a spiegare a tutti, a me in primis, chi foraggerebbe cosa.“. Ad accontentarla è stata la Digos che è andata a Palazzo Razza per chiedere ed acquisire tutta la documentazione relativa alla vicenda e sicuramente qualcuno starà sulle spine.

Da più di quattro anni a questa parte stiamo lavorando anche sul piano della reputazione del Comune di Vibo Valentia, e non intendo ascoltare passivamente esternazioni di tale gravitàha aggiunto Maria Limardo Evidentemente devo ricordare al direttore Gagliardi giusto quelle poche cose che l’ente ha fatto finora per garantire alla Vibonese di poter disputare regolarmente il campionato. Questa amministrazione ha riscattato lo stadio dal demanio, sbloccando una pratica ferma da chissà quanti lustri e pagando oltre 80mila euro; oggi lo concede alla società a costo zero; ha ridotto la superficie di applicazione della Tari; ha applicato la Tari per un periodo temporaneo di effettivo utilizzo, mentre prima era calcolata su tutto il campo compresi gli spalti e per tutto l’anno; è stata rinnovata ad hoc la commissione di pubblico spettacolo; è stata data la concessione per lo store.”.

Quanto al bando, il sindaco sottolinea: “Gli uffici stanno lavorando su tutti i fronti, dando ad ogni pratica la priorità che merita, e la Vibonese non è certamente in coda all’elenco. Allo stato la Vibonese ha sottoscritto un affidamento in convenzione che le garantisce lo svolgimento del campionato, quanto al bando gli uffici stanno lavorando e la sua predisposizione è in mano ai professionisti dipendenti del Comune.“.

Resta il fatto che il bando dopo sette mesi non ha visto ancora la luce e la sindaca avrebbe fatto bene a chiedere lumi ai responsabili, anzichè andare all’attacco senza rete. E forse per provare a mettere una pezza alla fine sente l’esigenza di complimentarsi “con la squadra, i giocatori, l’allenatore, e soprattutto col presidente Caffo, col quale i rapporti sono sempre stati ottimi ed al quale rinnovo la mia stima e il mio apprezzamento da cittadina vibonese”.

La risposta del club rossoblu: “Caciara politica”

A stretto giro e con l’approvazione del presidente Pippo Caffo, arriva la controreplica della Vibonese, che fa quadrato attrono al proprio dirigente Antonello Gagliardi. Ecco quanto ha scritto la società di via Piazza D’Armi, che risponde punto su punto a quanto sostenuto dalla sindaca, evdientemente male informata da qualcuno di come effettivamente stiano le cose:

Il maldestro tentativo del Sindaco Maria Limardo di buttare la questione in caciara politica e ridurla ad un mero conflitto personale, obbliga la società a chiarimenti e precisazioni che si potrebbero affrontare de visu anche in pubblico incontro. Premesso che il Sindaco dimentica che il DG Gagliardi non parla della vicenda stadio da spettatore, ma in qualità di socio (se pur di minoranza) ed Amministratore Delegato della U.S. Vibonese s.r.l. e che non è di certo un suo oppositore politico, in quanto non fa politica attiva e , per quanto ne sappiamo, non ha intenzione di farla. Riteniamo comunque, che ciascuno di noi fa politica nel momento in cui si occupa attivamente di tutto ciò che può avere rilevanza sociale e che coinvolge il territorio nel quale opera. Non vorremmo e non vogliamo alimentare polemiche e quindi ci limiteremo solo a rispondere puntualmente a quanto scritto dal Sindaco nel suo comunicato:

1) abbiamo sempre dichiarato e documentato al Comune di Vibo Valentia (sindaco, assessori e dirigenti), gli inaccettabili costi di gestione della società, legati alla mancata concessione pluriennale dello Stadio Luigi Razza. Dopo il costo per stipendi di squadra e staff tecnico, la manutenzione del manto erboso e gli affitti di campi esterni sono la maggiore voce di costo per la U.S. Vibonese Calcio s.r.l.;

2) è vero che il Comune di Vibo Valentia ha acquistato lo Stadio dal demanio (dimenticandosi di acquistare anche buona parte dell’area esterna ed il campo di allenamento che è rimasto di proprietà demaniale ed in uso alla Scuola di Polizia). Tale status impone alla U.S. Vibonese Calcio un doppio pagamento di canone € 8.800,00 + IVA annue al Comune e circa € 5.000,00 al Demanio. Aggiungiamo che, quando la proprietà era demaniale non ci sono stati mai problemi e per moltissimi anni non si dovette pagare alcun canone. Infine, crediamo che il Comune nell’acquisto dello stadio avesse come obiettivo di uscire dalla posizione che lo vedeva come unico ente provinciale a non avere un campo sportivo di proprietà;

3) la “concessione temporanea” firmata il 15 novembre 2023 con validità fino all’espletamento del bando di gara, non è vero che è a titolo gratuito, ma l’art. 4 prevede “…quale corrispettivo, l’impegno ad eseguire a proprie spese la manutenzione ordinaria e straordinaria e le opere migliorative…”;

4) la questione della TARI è arrivata in parziale definizione solo dopo una strenua difesa legale da parte della società del Presidente Caffo, il quale riferisce che è vero che è stata ricalcolata la superfice per come giustamente viene imputata agli stadi in tutti i comuni d’Italia, ma che ancora non è del tutto adeguato il canone all’effettive giornate di utilizzo dello stadio (qui manteniamo il primato);

5) giova ricordare al Sindaco, che la costituzione della commissione di pubblico spettacolo è un obbligo che spetta agli amministratori di comuni e province e che non è “un piacere” che viene fatto ad una società sportiva…;

6) ricordiamo al sindaco che la domanda per la realizzazione di una struttura “mobile” da utilizzare come store della U.S. Vibonese Calcio all’interno dell’antistadio e in un’aiuola inutilizzata, è stata presentata in data 27 settembre e che il comune l’ha prontamente “bocciata” in data 10 ottobre 2023. Che è stata necessaria una seconda istanza presentata dalla U.S. Vibonese Calcio s.r.l. in data 27 ottobre. E’ forse inutile precisare che il costo di realizzazione di tale struttura è a totale carico di un socio della U.S. Vibonese Calcio s.r.l.;

7) ricordiamo al Sindaco che avevamo proposto in data 6 luglio 2023, di abbellire con costi a totale carico di un nostro sponsor, tutte le vie di accesso allo stadio con stendardi rossoblu con i loghi della Vibonese e del Comune, e che ad oggi non abbiamo potuto realizzare nulla.

Infine,è bene ricordare, che appena insediatosi in qualità di DG della Vibonese verso la fine del campionato scorso, per stemperare l’acredine che il Sindaco ed il Comune manifestavano verso la Vibonese ed il Presidente Caffo per via delle sue dichiarazioni pubbliche sulla questione stadio, il DG si recò personalmente in Comune per invitare sindaco e giunta ad assistere alle ultime partite casalinghe nelle quali invitammo tantissime scuole ed associazioni amiche. I post sulla bellezza dello spettacolo sugli spalti si sprecarono. “Lo sport unisce, aggrega ed è potente strumento di inclusione sociale”.