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A Vibo la storia di Andrea Pusateri: a 4 anni perse una gamba, oggi è un campione

L’atleta paralimpico azzurro sarà ospite del Valentia Festival per presentare il suo libro: “I limiti non esistono”

VIBO VALENTIA – E’ una storia di sport, ma soprattutto una storia di vita, quella di Andrea Pusateri. Una storia che insegna la capacità di rialzarsi e inseguire le proprie passioni, che verrà raccontata martedì 16 aprile alle ore 10 mel chiostro del Valentianum di VIbo Valentia. L’atleta paralimpico azzurri, ospite del Valentia Festival, presenterà il suo libro “I limiti non esistono” (Edizioni Mondadori), in cui racconta la sua vita. A moderare l’incontro con il campione sarà il direttore di Vibosport, Michele La Rocca.
Previsti gli interventi del consigliere regionale Ernesto Alecci, del vice sindaco di San Gregorio Sara Suriano, dell’assessore Lillo Scionti e del dirigente Giovanni Solano del Comprensorio Vibonese.

Pusateri, quando la disabilità diventa una molla per diventare campioni

Pusateri, nato a Monfalcone 31 anni fa; all’età di circa quattro anni subì un incidente alla stazione ferroviaria di Monza: per salvarlo, sua mamma perse la vita, lui la gamba. Eppure, non si è fermato: la disabilità è stata la molla per inseguire per affermarsi nella vita.
Si è dedicato al ciclismo, vincendo, tra le altre cose, dieci titoli italiani e cinque podi di Coppa del Mondo nel paraciclismo. entrato a far parte della Nazionale Italiana, nel 2015, vince a Maniago la sua prima medaglia d’oro in Coppa del Mondo, tre mesi dopo aver subito un incidente in allenamento, per il quale è rimasto una settimana in coma farmacologico in ospedale.
Oltre che paraciclista, Andrea è diventato triatleta, maratoneta e, ultimo solo per questioni cronologiche, Ironman.

Un viaggio nella storia e nel coraggio: nella vita non esistono limiti

La presentazione del suo libro sarà un viaggio nella forza e nel coraggio di chi trasforma la disabilità in una grande spinta. Un esempio per i giovani e per chi si trova, comunque, ad affrontare delle difficoltà, a dimostrare che non esistono limiti se la volontà e la determinzione sono più forti della sfortuna.
“Le storie dei disabili – spiega Andrea – quasi sempre cominciano da quello che manca e non da quello che c’è. Siamo definiti più da ciò che non abbiamo che da quello che abbiamo. La gamba che ho perso in un certo senso fa parte di me, è vero, ma non è ciò che conta di più“.

L’incidente di qualche giorno fa e il messaggio affidato ai social

Andrea sarà a Vibo Valentia a pochi giorni da un altro incidente subito in allenamento sei giorni fa. Un auto lo ha investito mentre era in sella alla sua bicicletta. Ma lui non si è perso d’animo. Anzi ha lanciato sui social un altro messaggio.
“Ieri ho avuto un incidente: mentre ero fuori in allenamento un autovettura non si è fermata ad uno stopracconta Pusateri –. Per non andargli addosso ho sterzato ed ho dato un bel bacio all’asfalto mentre andavo a circa 35 km/h. Grazie al cielo il casco mi ha salvato la testa e la preparazione atletica in palestra (l’armatura di muscoli) ha fatto sì che non abbia riportato gravi danni. Niente ossa rotte, solo colpo di frusta e varie contusioni.Una cosa ci tengo a dirla: smettiamola di essere di corsa quando guidiamo, la vita è troppo importante. Io potevo perderla, e chi commetteva l’incidente se la rovinava. E sopratutto.. ai ciclisti della domenica che ho visto oggi senza casco: svegliatevi!”.