Costume e società

Giornalista veneta offende un bimbo tifoso del Cosenza. Ecco cosa ha risposto il papà

Dopo la partita vinta dal Cosenza il piccolo di 7 anni dice ai microfoni Lupi si nasce e le risponde “gatti si diventa, verrai anche tu a cercare lavoro qui in pianura”.

Insensibilità e pregiudizio e un pizzico di cattiveria: non è piaciuta a nessuno la frase della giornalista veneta Sara Pinna di Tva Vicenza ad un bambino di sette anni. Durante un’intervista di un uinviato della tv veneta un tifoso del Cosenza e il figlio di sette anni hanno manifestato la loro gioia per la vittoria e il bambino ha affermato: “Lupi si nasce”. La conduttrice del programma ha risposto dagli studi di Vicenza: “E gatti (vicentini, ndr) si diventa. Non ti preoccupare che venite anche voi in pianura a cercare qualche lavoro”.

Una frase di chiaro stampo razzista che ha scatenato le polemiche e che questa mattina registra sui social la presa di posizione del presidente della Regione Calabria. «Questa ‘giornalista’ si è rivolta ad un bambino calabrese di 7 anni – che esultava per la vittoria del Cosenza – con l’ennesima frase razzista. Mi chiedo come si possa ridurre la bellezza dello sport a tanta violenza verbale come avvenuto nelle ultime settimane. Auspico che l’ordine dei giornalisti prenda immediatamente provvedimenti, e che qualcuno – umilmente – inizi a chiedere scusa pubblicamente», ha scritto Roberto Occhiuto, pubblicando il video di quanto accaduto lo scorso 20 maggio.

La frase della conduttrice e la risposta del papà del bambino

Il padre del bambino, che attraverso la pagina “Movimento 24 Agosto” ha pubblicato una lettera di risposta a Sara Pinna: «Ha dimostrato di essere anzitutto poco sportiva, oltre che ignorante e con non pochi pregiudizi, prima di parlare è necessario pensare bene a cosa si dice». Nel testo si legge: «Domenico (questo il nome del bambino, ndr) è figlio di due imprenditori calabresi che amano la propria terra e che certamente con non poca fatica dimostrano quotidianamente di voler contribuire per migliorarla e supportarla nel pieno delle proprie possibilità».

 «Lei, con la sua qualifica da giornalista, dovrebbe ben sapere e dimostrare a coloro i quali si rivolge cosa sono etica e moraleprosegue il padre di Domenico (così si chiama il piccolo) -. Due qualità a lei sconosciute a quanto pare. In ogni caso, qualora nella propria terra mancasse lavoro non ci sarebbe comunque da vergognarsi a cercarlo altrove». La lettera si conclude così: «La invito, senza rancore, a visitare la Calabria così che possa anche lei capire che terra meravigliosa è e quanta bella gente la abita, noi a differenza Sua, detestiamo i pregiudizi e il razzismo proprio non ci appartiene. Nascere lupi vuol dire amare i colori della propria squadra e supportarla in tutto e per tutto. Nessuno invece nasce ignorante, alcuni ahimè decidono di diventarlo. Vorrei ricredermi e sperare che non sia il suo caso».